In Argentina è morto uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, ecco quali sono state le cause della morte del fuoriclasse sudamericano, oltre a ripercorrere la sua immensa carriera agonistica.
Per molti è stato il migliore di sempre, capace con il piede sinistro di riuscire a fare giocate impossibili, anche al solo pensiero. Nato da una famiglia umile nel 1960 a Lanus, a pochi chilometri da Buenos Aires, mosse i suoi primi passi da calciatore nell’Argentinos Jrs, per poi passare al Boca, sua squadra del cuore. La sua prima esperienza europea fu nel Barcellona a soli 21 anni, dopo due stagioni, intervallate da un bruttissimo infortunio, l’approdo a Napoli, dove disputò 7 annate a dir poco leggendarie, trascinando i partenopei a suon di gol ed assist a livelli mai raggiunti nella loro storia, con trionfi inattesi come i due campionati vinti e la Coppa Uefa.
La sua avventura in Italia terminerà nel 1991, quando venne trovato positivo alla cocaina, male con cui dovette combattere per anni. Ritornò poi al Boca Juniors, con cui smise la carriera da calciatore, nella quale vanta il Mondiale 1986, vinto da capitano ed assoluto protagonista, impresa sfiorata 4 anni dopo ad Italia ’90, quando dovette accontentarsi del secondo posto con l’Argentina, poi allenata da selezionatore nel 2010. In più circostanze ha rischiato la vita, fino all’ultimo male, avvenuto qualche giorno dopo i suoi 60 anni, compiuti il mese scorso. Le cause sono da riscontrare in un’edema al cervello, inoltre le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate, fino alla tragica notizia odierna della sua morte, a nulla sono valsi gli interventi di ben 9 ambulanze. Diego Armando Maradona ci lascia il 25 novembre, stesso giorno di George Best, altro fuoriclasse del calcio dalla vista sregolata, morto esattamente 15 anni fa.