Le monete da millenni rappresentano il denaro nella maniera più tangibile possibile, strumenti indispesabili e parte della quotidianità giornaliera da svariati secoli, sopratutto a partire dalla modernizzazione delle economie a seguito della rivoluzione industriale che ha messo a disposizone da parte dei paesi di tutto il mondo una fornitura di leghe metalliche rispetto al passato, permettendo quindi una differenziazione maggiore delle emissioni.
Volatile sacro
Nell’antichità non solo personaggi come re, imperatori e politici hanno fatto la loro comparsa sulle monete ma anche simboli mitologici e simbolici, tradizione che resiste tutt’ora anche all’interno delle emissioni moderne. Per fare un esempio la Finlandia ha deciso di apporre sulle monete da 1 e 2 euro rispettivamente dei cigni in volo e una pianta di camemoro, entrambi parte della fauna e flora del paese.
Anche la Grecia ha scelto di appore un volatile sulla moneta da 1 euro, nello specifico si tratta di una figura mitologica essendo la civetta della dea Atena, spesso scambiata per un gufo. Questa raffigurazione si ispira ad una moneta dell’antica Grecia dal valore di 4 dracme risalente al V secolo a.c.
Trova il gufo sulla moneta: ecco quale cercare
Questa raffigurazione è presente su tutte le monete greche da 1 euro coniate dal 2002, anno in cui la Grecia ha avuto difficoltà iniziali in fase di coniatura, ecco perchè molte monete del 2002 riportano una S inclusa nella stella collocata ai “piedi” della civetta. La S sta per Suomi, ossia Finlandia, visto che la produzione iniziale di queste monete era stata commissionata alla zecca finlandese.
Spesso i collezionisti considerano la S come simbolo di rarità ma in realtà esistono oltre 50 milioni di queste monete, che non valgono più di 1 euro.
Le più interessanti sono invece quelle del 2015, coniate in quantità minori rispetto alla media: se in condizioni Fior di Conio il valore può superare i 20 euro per singola moneta.
