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Case ad 1 euro, novità shock: ecco cosa non puoi più fare

di Cinzia Arienzo

Da nord a sud, l’Italia è ricca di borghi: scrigni meravigliosi e preziosi che permettono di immergersi nell’arte e nella storia, gustare cibi prelibati e riscoprire antiche tradizioni fino a scoprire lo spirito di condivisione che li rende un patrimonio unico al mondo. mondo.1 euro dove comprare casa
Immergiti in un luogo speciale nelle meraviglie del passato, perditi nei vicoli solitari, e poi lasciati affascinare dalla piazza del tempo libero e davanti all’antica chiesa: un viaggio nel tempo e nello spazio, purtroppo incapace di fermare questi luoghi forzati a soffrire di spopolamento, principalmente a causa della mancanza di lavoro.

Pertanto, pur nella speranza di far fronte all’abbandono dei piccoli centri, alla povertà del territorio e alla ripartenza dell’economia locale, da tempo molte città italiane stanno attuando iniziative per mettere in vendita case abbandonate, in pessime condizioni e in restauro, con solo 1 euro.

Il coronavirus sta dando una grande spinta ai progetti abitativi da 1 euro. Cresce, infatti, il numero delle città che aderiscono a questa proposta (in Italia abbiamo 6mila paesi a rischio spopolamento) e con il boom degli smart job sarà molto conveniente trasferirsi nei piccoli centri.

Case a 1 euro

Il primo comune italiano ad avviare il progetto “casa da 1 euro” è Salemi, un paese di circa 10.000 abitanti, uno dei borghi più belli d’Italia, situato in provincia di Trapani. Anno dopo anno, l’iniziativa si diffonde a macchia d’olio in tutta Italia.

Attenzione al bando

Sembra troppo bello per essere vero? Infatti, ci sono davvero alcuni dettagli a cui prestare attenzione. Innanzitutto, come spiega il foglio informativo online, le case vendute con le “promozioni” sono in cattive condizioni ma necessitano di manutenzione. Inoltre, gli interventi non sono consigliabili, ma obbligatori ed eseguiti in tempi rapidi: l’acquirente ha un anno per sviluppare il progetto, 2 mesi per iniziare i lavori e, una volta approvato, 3 anni per completarlo. Il comune chiede inoltre frequentemente una polizza di garanzia di 5.000 euro come garanzia da restituire al termine della ricostruzione. Un altro dettaglio importante: tra coloro che hanno risposto al bando, sono stati generalmente accettati o privilegiati coloro che intendevano trasferire la propria residenza in una nuova casa e ricostruire con manodopera locale.

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