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Pensione, ecco chi la prenderà prima: “Cambia tutto!”

di Vincenzo Galletta

Il 31 marzo è il termine ultimo dell’emergenza Covid-19 e, di conseguenza, cambiano le date di pagamento della pensione. Non saranno più erogate a scaglioni come durante il periodo della pandemia ma si ritornerà al classico pagamento del primo giorno bancabile del mese.

Come da prassi, il calendario a scaglioni in vigore durante la pandemia era il seguente (prendendo come esempio un mese a 31 giorni):

  • A e B al 25 del mese;
  • C e D al 26 del mese;
  • E fino a K al 28 del mese;
  • L fino a O al 29 del mese;
  • P fino a R al 30 del mese;
  • S fino a Z al 31 del mese.

I mesi più corti, come febbraio da 28 giorni e gli altri da 30 giorni, iniziavano a erogare le pensioni qualche giorno prima. Ora però non sarà più possibile ritirare i contanti prima ma bisognerà ritornare alle regole in vigore pre-pandemia.

Ritiro della pensione

Tutti i pensionati italiani, dunque, potranno rivolgersi agli sportelli postali e bancari, per ritirare il contributo mensile della pensione da venerdì primo aprile a mercoledì 6 aprile.

I pensionati dovranno seguire, come si è sempre fatto, la turnazione alfabetica indicata dal proprio ufficio postale. Ogni punto di smistamento della posta, infatti, può decidere autonomamente come destinare i proventi della pensione seguendo un ordine alfabetico, così da non creare code agli sportelli.

Lo stesso discorso vale per i possessori di prodotti postali come Carta Libretto, Postamat o PostePay Evolution che possono ritirare la pensione online senza recarsi allo sportello sempre da venerdì primo aprile. Sarebbe bello poter dire a questo punto che si tratta di un pesce d’aprile vista la data ma purtroppo non è così. Le regole sono tornate uguali a quelle prima della pandemia e di conseguenza al momento non sono previsti anticipi di nessuna sorta.

Le pensioni sono aumentate?

Nonostante le erogazioni della pensione non vengano più anticipate il Governo ha voluto dare ai pensionati italiani una bella notizia. Infatti, le pensioni sono aumentate grazie alla rivisitazione dell’aliquota Irpef.

L’ultima Legge di bilancio, prevede una diminuzione delle aliquote da 5 a 4 e questo si traduce in un aliquota Irpef più bassa. In sostanza, nulla cambia per le fasce di reddito fino ai quindicimila euro che mantengono un’aliquota del 23%.

Ma le fasce di reddito superiori diminuiscono del 2% dai quindicimila ai ventottomila euro e del 3% per chi rientra nella fascia di reddito dai ventotto ai cinquantamila euro. Scatta l’aliquota al 43%, invece, per le fasce che superano i cinquantamila euro.

Se andiamo però a calcolare in soldoni quanto guadagnano i pensionati scopriamo che la diminuzione del 2% permette di guadagnare 14 euro in più al mese, mentre la percentuale del 3% si traduce in un guadagno di 25 euro al mese.

Non è un aumento considerevole ma di questi tempi si possono accettare anche questi piccoli e imprevisti introiti. Se vediamo gli aumenti in una visione annuale scopriamo che la prima fascia percepisce circa 170 euro all’anno e la seconda fascia oltre i 300 euro. Diciamo che non è tantissimo ma a conti fatti non è neanche così poco e a qualcuno farà sicuramente comodo.

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