Il Conto in banca per anni è stato appannaggio quasi esclusivo di una “nicchia” di persone, che tuttavia si è ampliata: impiegati, lavoratori dipendenti, liberi professionisti e gradualmente ogni sorta di figura professionale o anche semplici privati hanno avuto accesso a questa forma di strumento economico e finanziario. Con la diffusione del web e delle banche che parallelamente hanno avuto uno sviluppo digitale, i costi si sono tendenzialmente abbassati. Tuttavia ogni forma di conto corrente ha dei limiti e alcune peculiarità da tenere in considerazione.
Conto in banca, attenzione ai risparmi: ecco cosa si rischia
La diversificazione dei vari conti in banca può mandare in confusione perchè se dal punto di vista “tecnico” tutti condividono il medesimo funzionamenti ci sono tanti fattori da tenere in considerazione, sopratutto in relazione dei limiti e costi. Ad esempio anche il conto gratuito, ossia senza alcuna forma di canone ha tendenzialmente alcune limitazioni relative al numero di prelievi giornalieri/mensili, oltre che di plafond, ossia l’importo limite che un conto possiede.
Ogni giacenza media annua pari o superiore a 5000 euro ad esempio è soggetta al pagamento automatico di un’imposta di bollo pari a 34.20 euro all’anno.
Mantenere troppi soldi sul conto tendenzialmente ci appare “sicuro” ma non mette al riparo dalla stagnazione del denaro, ossia la perdita di valore e quindi di potere d’acquisto, ad esempio da fenomeni come l’inflazione che seppur limitata dalla moneta unica, esiste. Se vogliamo far “fruttare” i nostri soldi in maniera importante, conviene utilizzare un libretto di risparmio o buono fruttifero.
E’ bene ricordare che in Italia come in gran parte d’Europa il denaro sul conto in banca è soggetto ad una ritenuta fiscale del 26%, che consiste in un prelievo operato direttamente da parte della banca, che trattiene l’aliquota dagli interessi lordi e la versa all’Agenzia delle Entrate, oltre a queste vanno calcolate eventuali tariffe e spese della banca.
Se vogliamo chiudere il conto corrente, è bene ricordare che da oramai molti anni la pratica di chiusura è totalmente gratuita.