Nell’ambito numismatico il termine errore di conio definisce una sorta di imperfezione fisica di una moneta o di una serie di monete che come facilmente intuibile non è “voluto” durante la coniatura, solitamente frutto di manovre errate durante la punzonatura o relative ad altre fasi della realizzazione delle monete. I collezionisti hanno da subito “messo gli occhi” su queste monete, che sono incredibilmente più rare rispetto a quelle tradizionali, “circolanti”. Quanto possono valere le monete da 2 euro con errori di conio?
Monete imperfette
Trattandosi di una tipologia di moneta così diffusa è difficile definire un valore unico: le monete da 2 euro infatti sono tra le più diffuse e diversificate, ma anche tra le più ambite dai collezionisti. La motivazione è dettata anche dalla presenza delle monete commemorative, ossia tirature dall’aspetto diverso rispetto a quello tradizionale che dal 2014 ha aumentato esponenzialmente la varietà di queste emissioni sul territorio europeo.
Non tutti sono ambiti quindi, perchè il mercato degli errori di conio è più “flessibile” di altri, in quanto è stabilito sopratutto dalla “volontà” da parte dei potenziali acquirenti di considerare un’imperfezione come interessante o meno.
Se trovi questi 2 euro con errore di conio sei ricco: ecco quali
Un esempio è dato dalla moneta da 2 euro realizzata in Germania nel 2008: si tratta di una particolare serie che causa un errore rapidamente corretto relativo alla cartina dell’Europa, porta gli esemplari in questione ad essere valutati fino a 100 euro se in buone condizioni.
Alcune monete della Finlandia, realizzate nei primi anni 2000 (sono quelle che presentano due fiori su uno dei due lati) presentano le stelle europee decentrate, ossia non collocate perfettamente alla medesima distanza dal bordo: a seconda delle condizioni queste possono valere dai 20 fino a 200 euro.
Alcune monete austriache del 2002 ai tempi furono realizzate senza il caratteristico valore nominale da 2 euro: si tratta di una variante piuttosto conosciuta tra i collezionisti ma il valore è “flessibile”, collocato tra i 20 euro e 250 euro.