Il conto in banca è uno strumento estremamente diffuso e conosciuto da oramai molti anni, che di questi tempi sta trovando una nuova e diffusa affermazione, grazie anche alle politiche che avvantaggiano i contesti tecnologici. Oramai un conto può essere aperto tranquillamente senza uscire di casa, ma attraverso il proprio smartphone: buona parte delle banche infatti ha deciso di digitalizzarsi e di offrire i propri servizi senza l’ausilio delle banche. Tuttavia questa diffusa tendenza ha portato anche ad un numero minore di contanti, ecco perchè sono aumentati anche i controlli sui conti, oltre ai limiti. Quali sono?
Conto in banca, fate sempre attenzione ai limiti: ecco perché
E’ opportuno chiarire da subito che i governi europei, incluso quello italiano, da anni favoriscono nettamente le transazioni di denaro che non prevedono l’utilizzo dei contanti, considerati decisamente più difficili da tracciare. Non esistono limiti in fatto di soldi “mantenuti” sul conto, mentre sono stati confermati i 2000 euro in fatto di prelievo, per singola operazione, al giorno. Anche se molte banche hanno tendenzialmente un limite giornaliero minore, l’UIF, Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, ossia l’ente dello stato adibito all’antiriciclaggio di denaro solitamente non “chiede spiegazioni” in merito ai prelievi di importo totale mensile fino a 10 mila euro.
Il discorso cambia per i bonifici che arrivano dai paesi che non fanno parte della zona euro, nello specifico tutti quelli che non rientrano nei paesi dell’area SEPA che sono superiori a 15 mila euro devono essere immediatamente giustificati attraverso la propria banca.
L’Agenzia delle Entrate inoltre prevede che ogni tipo di reddito in entrata sul conto deve essere accompagnato da una pratica di accertamento per provvedere all’eventuale tassazione. Non vanno tassate le donazioni che si ricevono da genitori, figli e nonni e quelle di importo limitato, i risarcimenti per danno morale, i rimborsi delle spese, le vincite delle scommesse.