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Ecco cosa succede se fai bonifici superiori a €5000: “attenzione”

di Vincenzo Galletta

Anche una popolazione “tradizionalista” come quella italiana si sta gradualmente adattando agli strumenti di pagamento telematici come bancomat, carte e bonifici vari. Non solo: i governi recenti, proprio in virtù dei vantaggi che il denaro elettronico inevitabilmente porta allo stato (gli strumenti di pagamento di questo tipo sono completamente tracciabili e quindi tassabili a dovere), a tratti ne incentivano l’utilizzo. Anche i correntisti, ossia i detentori di conto corrente hanno assistito da una tendenza positiva, in quanto è possibile effettuare un gran numero di operazioni direttamente dal proprio smartphone.

Diversità

Il contesto dei bonifici, ossia una delle operazioni principali possibili da un conto corrente permette per l’appunto il passaggio di denaro in maniera telematica da un conto all’altro attraverso l’IBAN, il codice identirficativo che in Italia è comprensivo di 27 lettere e numeri. Questi esistono sotto varie forme, ma tutti sono regolamentati da controlli decisamente più stringenti: con meno contante infatti è aumentato il rischio di “sfofare alcuni limiti”, sopratutto se non viene applicata una causale associata al bonifico stesso.

Ecco cosa succede se fai bonifici superiori a €5000: “attenzione”

E’ opportuno specificare che per quanto riguarda i bonifici eseguiti e ricevuti all’interno dell’area SEPA non esistono veri e propri limiti di importo, in quanto i governi non vogliono limitare questa forma di “movimenti” di denaro. Il limite dei 5000 euro si applica solo in casi particolari, ad esempio il cosiddetto bonifico “per conto terzi”. Questo perchè strutture come la Banca d’Italia prevedono che sia l’istituto di credito ad identificare in modo univoco il soggetto per conto del quale viene eseguito un bonifico se è diverso dal titolare del conto di addebito.

Quindi si tratta di un’eventualità piuttosto rara, ma è bene tenere conto che altri limiti si applicano a fronte di bonifici che provengono da nazioni che non fanno parte dell’area SEPA, sopratutto se sono superiori a 15 mila euro. In questo caso l’Agenzia delle Entrate, attraverso una specifica causale bancaria, deve conoscere la natura di questa entrata.

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