Mai apprezzata, anzi ripetutamente osteggiata, la tassa televisiva che normalmente prende il nome di Canone Rai vedrà sicuramente cambiare nuovamente la propria struttura di fondo. Nonostante il nome più conosciuto, non si tratta di un canone ma una vera e propria imposta obbligatoria che da molti anni viene “evasa” senza tanti complimenti da buona parte della popolazione, quasi totalmente dotata di almeno un TV a casa. La tassa televisiva si applica in automatico proprio in base al semplice possesso di un apparecchio televisivo.
Tassa televisiva
Dal 2016 il Canone viene calcolato e “pagato” in automatico attraverso una rateizzazione che viene applicata alle bollette dell’energia elettrica, precisamaente 10 rate da 9 euro l’una per ogni mese da gennaio a ottobre. Tuttavia per “mettersi in regola” con le altre nazioni europee che utilizzano la tassa televisiva, è stato deciso attraverso il Dl Bollette di “scorporare” il Canone Rai dalla bolletta, ritornando quindi ad una vecchia metodologia di erogazione, attraverso il consueto bollettino. Non è ancora chiaro se saranno adottate altre forme di pagamento: le ultime voci parlano di un possibile accordo con le compagnie dell’energie elettriche per il pagamento a cadenza bimestrale, ma slegato dalle forniture. Un’altra opzione vede l’inserimento del Canone Rai nel modulo 730, ma si tratta per l’appunto, di ipotesi.
Canone Rai, ecco l’aumento che tutti temevano: “da non credere”
Quasi impossibile ritornare al vecchio bollettino, hanno fatto notare in molti: la tassa televisiva è indispensabile per lo stato e anche se ordirà nuovi controlli per gli “evasori”, hanno iniziato a diffondersi voci in merito ad un aumento, fino a 300 euro, nello specifico per gli utenti che hanno più di una casa di proprietà. Attualmente si tratta solo di una “voce” che per ora non trova conferme, ma non è assolutamente da escludere un aumento, seppur meno importante dell’importo annuo. Bisognerà aspettare qualche mese, probabilmente dopo l’estate per avere buone o cattive nuove in merito.