Gran parte della popolazione italiana sembra essersi oramai abituata al concetto di “Bonus”, sopratutto dopo due anni di pandemia, che hanno portato questo concetto di agevolazione ai suoi “massimi storici” in termini di diffusione. Anche se i bonus costituiscono una metodologia di agevolare e quindi aiutare specifiche fasce di popolazione, spesso queste misure hanno effetto solo per 1 o pochi anni, essendo non così “obbligatori” per i vari governi come i DL, sono particolarmente sfruttati ancora oggi. Uno dei più recenti è il Bonus Affitto.
Bonus affitto, come richiederlo? Le regole per poter fare domanda
Come facilmente intuibile, si tratta di una forma di agevolazione specificamente concepita e concretizzata da parte dello stato per “venire incontro”, utilizzando i singoli comuni. Rispetto ad altre forme di bonus infatti, questa tipologia non viene applicata in modo unitario ma per l’appunto presenta alcune diversificazioni.
Il più diffuso è quello legato ai giovani under 31, come specificato dall’ultima legge di bilancio (ufficializzata lo scorso dicembre) che ha specificato il “target”: i tratta dei giovani di età compresa fra i 20 e i 31 anni non compiuti, con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro. Per poter usufruire di questo bonus inoltre deve essere previsto un regolare contratto di affitto che può essere relativo ad un abitazione oppure anche ad una porzione della stessa. Il richiedente inoltre deve risultare “di residenza” presso l’abitazione in questione.
Il Bonus affitto si applica sotto forma di detrazione che arriva al 20% sull’ammontare del canone di locazione e prevede uno “sconto” massimo di 2.000 euro. Viene applicato per i primi 4 anni dalla stipula del contratto. Non tutti gli immobili sono compatibili: sono esclusi infatti dal Bonus affitto quelli di categorie catastali A/1, A/8 e A/9, gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e quelli adibiti specificamente per località turistiche.
Sono i singoli comuni ad occuparsi del Bonus in questione attraverso un bando vero e proprio. Ecco perchè conviene contattare direttamente il proprio comune per fare richiesta.