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Bonifici ai figli, quanto posso inserire? Attenzione ai controlli

di Vincenzo Galletta

Con l’introduzione della moneta elettronica, arrivata attraverso un processo che è tutt’ora in atto, anche le normative ed i limiti legati alle operazioni hanno iniziato a cambiare, solitamente in un modo che non riusciamo a percepire sempre con costanza. Ecco perchè è opportuno visionare le normative legate alla trasparenza delle transazioni, fattore necessario per non incorrere in sanzioni o tasse da pagare inattese. Un esempio piuttosto comune è quello inerente ai bonifici, che come qualsiasi altra forma di transazione monetaria che non prevede l’uso dei contanti risulta immediatamente tracciabile da parte dello stato. Esiste una sorta di limite legato all’importo, per evitare di pagare sanzioni o imposte?

Bonifici ai figli, quanto posso inserire? Attenzione ai controlli

Attraverso il sistema della donazione nella maggior parte dei casi si evitano di scaturire controlli e quindi di incorrere in sanzioni: è bene sottolineare che esistono alcuni “paletti” recentemente aggiornati dallo stato. Se l’importo non è particolarmente rilevante, ossia se in base alle condizioni di chi dona e di chi riceve l’importo della donazione non risulta eccessivamente cospicuo, è sufficiente un semplice bonifico, magari con la causale che indica la natura di donazione dello stesso.

Se l’importo è inferiore ad un milione di euro (limite di franchigia che si applica per qualsiasi donazione tra coniugi o parenti in linea retta, quindi anche i figli), non sono previste delle tasse (oltre questa soglia è prevista una aliquota solo sulla differenza, pari al 4%). Tuttavia per importi piuttosto elevati è sempre meglio consultare un notaio, che effettua in questo caso un atto notarile con annessa imposta di registro. Bisogna quindi calcolare l’importo relativo all’onorario che se non saldato correttamente, può compromettere la natura della donazione, rendendola di fatto nulla.

E’ importante quindi giustificare sempre la natura della donazione, sopratutto perchè nel caso dei bonifici l’Agenzia delle Entrate può effettivamente verificare in modo teoricamente istantaneo la situazione economica sia di chi effettua la donazione sia di chi la riceve.

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