Le 10 Lire sono una moneta che hanno fatto per lunghissimo tempo parte della storia italiana. Fin dai suoi albori hanno rappresentati uno dei “pezzi” del nostro conio, circolanti quasi da sempre, ovviamente con un valore proporzionale all’inflazione e al momento storico. Sono arrivate fino a metà del ‘900 e hanno circolato legalmente fino al ritiro della Lira, col passaggio all’Euro nel 2001, anche se non erano più comuni perché assenti dai prezzi che si arrotondavano in unità da centinaia.
Tra le 10 Lire coniate in Italia ce n’è una davvero una fortuna e che rappresenta uno dei “simboli” del collezionismo numismatico italiano. Parliamo della “10 Lire Aratrice”, una moneta speciale che scopriamo nel dettaglio in quest’articolo.
Ecco quali 10 Lire valgono una fortuna
Coniata in tre momenti diversi, e cioè nel 1912 e poi nel 1926 e 1927, la 10 Lire Aratrice è uno dei simboli numismatici del regno di Vittorio Emanuele III di Savoia, che compare con la propria effigie su di uno dei due versi. Sull’altro verso, una donna contadina con spiga e aratro in mano, simbolo della principale fonte di sostentamento della nazione in quel periodo, l’agricoltura. La figura è quella che di fatto da il nome alla moneta.
Prodotta dalla Zecca di Roma in soli 6.865 esemplari totali dei tre anni di produzione, è anche fatta di un metallo particolarmente prezioso, l’Oro 900‰, cosa che ha conferito alle monete ulteriore pregio. L’enorme valore di alcune di queste monete è però dato dal fatto che le versioni del 1926 e 1927 vennero coniate in numero limitatissimo e soltanto per collezionisti. Una precisa intenzione di porre questa moneta nel campo del collezionismo numismatico, già chiara ai suoi creatori del tempo.
Quanto vale la 10 Lire aratrice?
Le 10 Lire Aratrice del ’26 sono solo 40 e quelle del ’27 sono solo 30. Il valore di queste monete in stato Fior di Conio è compreso tra i 15mila e i 20 mila euro. Il valore delle altre circa 6mila monete “10 Lire Aratrice” coniate nel 1912, incluse quelle in oro rosso, si attesta invece ad una cifra vicina ai 10mila euro. Le variazioni del valore sono dovute principalmente allo stato di conservazione, caratteristica che può davvero determinare molto nel valore di una moneta di collezionismo, non solo questa ma tutte.
Quelle in stato SPL (splendide) hanno infatti già un valore notevolmente inferiore, da situare intorno 7.500 Euro. Qualora le monete fossero invece “addirittura” circolate – e ci riferiamo quindi principalmente a quelle del 1912 – il loro valore è compreso tra i 3mila e i 5mila euro a seconda dello stato d’usura e di conservazione.