“L’invenzione” della moneta dal punto di vista “fisico” prima che concettuale ha rappresentato un enorme passo in avanti nei contesti economici: in precedenza infatti gli scambi commerciali e l’acquisto dei beni era effettuato principalmente da elementi come il baratto, quando non era stata ancora concepita una valuta fissa. Fin da quando il denaro è stato concepito come un “vantaggio” per le nazioni, queste hanno provveduto a sviluppare degli istituti appositi per lo sviluppo delle monete che da sempre rappresentano anche fonte di interesse storico. Anche chi non è appassionatoo di numismatica in fondo spera di scoprire una moneta che potrebbe arricchirlo, fino a farlo diventare ricco. Può una moneta valere come una casa?
Emissioni di valore
Sicuramente si, bisogna tenere conto però che i fattori che fanno lievitare la valutazione sono molteplici: in primis c’è la rarità, ossia la disponibilità vera e propria, meno esemplari esistono di una moneta, maggiore sarà la richiesta. Poi c’è il fattore condizioni, ossia lo stato di conservazione di un esemplare che spesso fa “cadere a picco” la valutazione a fronte di condizioni scarse. In ultimo, la banale legge del mercato, determinata dalla richiesta, e qui subentra anche il fattore storico/culturale.
La moneta che vale quanto una casa: ecco di quale stiamo parlando
Tra le monete italiane più rare e “danarose” non può che esserci una versione particolare della 5 lire, ma non quella relativamente recente, appartenente al dopoguerra, ma una che ha più di 120 anni, risalente quindi al periodo in cui l’Italia era una monarchia. In particolare facciamo riferimento alla 5 lire del 1901, coniata in pochissimi esemplari (le stime parlano di poco più di 100), completamente in argento e soprannominata Aquila Sabauda, per via dell’aquila che reca sul petto il simbolo di casa Savoia. L’altro lato è invece contraddistinto dal volto di Vittorio Emanuele III, ai tempi appena “salito al trono”.
L’emissione è rarissima e rappresenta un “feticcio” per i collezionisti: un esemplare in buone condizioni vale più di 13 mila euro ma una moneta in Fior di Conio, ossia migliori condizioni possibili può essere venduta per oltre 100.000 euro.