Da sempre ogni genere di soggetto finisce per essere ritratto sulle emissioni monetarie, principalmente per essere facilmente identificabili ma anche e sopratutto per apporre un simbolo che fa parte della nazione di appartenenza. La moneta con il gufo viene coniata da un paese a noi culturalmente vicino come la Grecia, e rappresenta il fulgido esempio di una tradizione che va avanti da millenni.
Monete “storiche”
Quello che viene chiamato gufo in realtà è la rappresentazione della civetta di Atena, ossia la dea della saggezza secondo gli antichi miti greci. La scelta non è casuale in quanto si tratta della riproposizione di un’antica emissione da 4 dracme, che poi è anche il nome della più moderna valuta della Repubblica di Grecia, che come nel caso della lira, ha lasciato il posto all’euro a partire dal 2002, proprio come avvenuto nel nostro paese e nella maggior parte delle nazioni che hanno scelto di “convertirsi” all’euro.
Si tratta della raffigurazione presente sulle monete da 1 euro proprio sulle emissioni sviluppate dall’arcipelago ellenico, che nel corso del primo decennio del secolo ha fatto piuttosto “scatenare” i collezionisti. Il motivo è legato ad una fantomatica rarità relativa alle monete proprio del 2002, che presentano una S, al centro della stella presente alla base della civetta.
Rivelato il valore della moneta con il gufo: “da non credere”
In realtà questo segno non indica altro che la dicitura Suomi, ossia Finlandia in lingua nativa. Proprio la Finlandia ha avuto l’onere di coniare le prime monete dell’euro per la Grecia, che ha necessitato di più tempo rispetto ad altri stati per iniziare la produzione di massa di queste nuove emissioni. La tiratura delle emissioni del 2002 non è quindi minore rispetto agli anni successivi, anzi risale al 2015 la tiratura delle monete da 2 euro della Grecia più interessanti. Queste ultime possono infatti far guadagnare fino a 20 euro se in perfette condizioni.
