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Pensione anticipata, ecco a chi spetta nel 2022: la lista completa

di Vincenzo Galletta

Il concetto di instabilità e preoccupazione diffusa legata al mondo del lavoro, legato a sua volta alle economie è in aumento, e ciò si traduce ad una diffusa sensazione di sfiducia e paura di perdere anche ciò che si è “versato”. E’ il caso delle pensioni, da sempre un nodo difficile da districare perchè legato anche ad una questione anagrafica prima che politica. Il nostro paese infatti va incontro da anni ad una netta decrescita che ha portato l’età media ad alzarsi costantemente, anche in virtù di una incapacità di risultare “vantaggioso” per i giovani. Anche per questo motivo il sistema delle pensione anticipata, oramai piuttosto complesso, appare in continua definizione ed evoluzione. Chi può andare in pensione anticipata nel 2022?

Pensione anticipata, ecco a chi spetta nel 2022: la lista completa

Il concetto di pensione anticipata fa ovviamente riferimento alla possibilità di uscire dal mondo del lavoro prima dell’età pensionabile, oggi “fissata” a 67 anni. La pensione anticipata tradizionale è esclusivamente contributiva, ossia non tiene conto dell’età anagrafica del richiedente, ma esclusivamente gli anni accumulati di contributi che sono 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. Alcune categorie possono andare in pensione “prima” utilizzando questo strumento, ossia con 41 di anni contributivi se fanno parte delle seguenti categorie: i lavoratori precoci (coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni e che hanno contributi prima del 31 dicembre 1995) quelli attualmente disoccupati, Caregiver o con invalidità pari o superiore al 74 per cento.

Quota 102 permette di andare in pensione attraverso un calcolo misto, ossia contributivo e legato all’età anagrafica: “bastano” 64 anni di età e 38 di contributi anche se questa forma di pensionamento sarà sicuramente modificata a partire dal 2023.

Sono sufficienti 35 anni di contributi per le lavoratrici che scelgono di andare in pensione attraverso Opzione Donna, ottenibile a fronte di 58 anni d’età per le dipendenti e 59 per le autonome, anche se il “taglio” dell’assegno finale è sensibilmente più basso rispetto alla pensione tradizionale (25-30 %), oltre a dover sottostare alla finestra mobile, ossia un lasso di tempo che intercorre tra l’accettazione della domanda di pensione e il primo assegno. Nello specifico la finestra è di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le autonome.

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