Le valute monetarie, sopratutto quelle più radicate alle tradizioni del paese di provenienza: l’euro ha inevitabilmente “normalizzato” ed avvicinato le nazioni europee ma questo ha portato anche ad una “spersonalizzazione” delle varie monete e banconote del continente: emissioni come la lira ancora oggi sono oggetto di analisi e studio nonchè di curiosità diffuse per tantissimi appassionati, sopratutto a causa del valore storico che ancora oggi il “vecchio conio” nostrano ha evidenziato sopratutto da emissioni storiche e ancora oggi molto presenti nella memoria di tantissime persone, come la 10 lire, in particoalre quella con la spiga.
E’ sicuramente immediatamente riconoscibile per chi non è più giovanissimo, anche se in realtà è stata coniata fino al 2000, l’utilizzo di questa moneta è rimasto costante fino ai primi anni 90, poi con la svalutazione della lira è divenuta gradualmente sempre meno utilizzata. La 10 lire Spiga, come intuibile acquisisce il nome dalle due spighe di grano presenti su uno dei lati, oltre al valore nominale da 10 lire, mentre in piccolo è riscontrabile la firma dell’incisore Romagnoli. L’altro lato è contraddistinto da un aratro, altro simbolo “contadino”, dalla dicitura Repubblica Italiana e dall’anno di coniatura. La moneta è di piccole dimensioni per gli standard moderni (il diametro è poco più lungo di 23 mm), realizzata in Italma e dal bordo liscio.
Se trovi queste 10 lire con la spiga sei ricco sfondato: ecco il valore
Ha avuto, come accennato un’importante diffusione in particolar modo dagli anni 60 fino alla prima metà degli anni 90. La più rara è indubbiamente la 10 lire del 1954, che se in perfette condizioni supera i 100 euro di valutazione, mentre una in condizioni quasi perfette vale comunque 35-40 euro.
Particolarmente interessante anche un famoso errore di conio datato 1991 e valutato fino a 150 euro: questo è riconoscibile per avere il verso capovolto, ossia il lato con il timone che risulta rivesciato a causa di un errore durante la produzione.