Stai cercando un libretto postale che valga una fortuna? Potrebbe essere molto difficile trovarlo! Questo per diverse motivazioni. Innanzitutto i libretti postali hanno perso gli interessi alti che li hanno contraddistinti nel periodo del secondo dopoguerra. Oggi aprire un libretto postale equivale praticamente a tenere i soldi sotto una mattonella, ma con qualche spesa in più.
In secondo luogo perché le recenti politiche di tutela degli enti depositari di fronte agli investimenti dormienti ha reso molto più complicato ottenere le somme lasciate lì, dimenticate magari per anni o, addirittura, per decenni. Proprio di recente un avviso di Poste Italiane ha infatti reso noti i numeri dei libretti postali “dormienti”, annunciando il versamento delle somme, qualora queste non venissero movimentate, in un fondo di proprietà.
Quale libretto postale cercare
Va da sé che la “ricerca” di un libretto postale che possa valere una fortuna abbia visto notevolmente ridursi i possibili obiettivi. Se non avete oggi qualche parente che possegga un libretto postale dormiente (e che abbia superato l’ultimo versamento alla CONSAP) è praticamente impossibile ripetere le storie che si sono lette anche di recente nelle cronache locali, in base alle quali vecchi investitori hanno recuperato centinaia di migliaia di Euro grazie ad un investimento in lire effettuato tra gli anni ’50 e ’60.
La “fine” dei libretti postali?
Molte persone si chiedono se questi provvedimenti appena descritti non segnino di fatto la fine dei libretti postali. In un certo senso si, perché la movimentazione si effettua in accumulo o in prelievo, e accumulare denaro su un metodo di risparmio così poco fruttifero può essere controproducente in questo periodo storico. D’altra parte i libretti di risparmio costituiscono anche una delle poche forme di risparmio con spese decisamente contenute, a differenza di quanto accade coi conti corrente, ad esempio.