Trovare una moneta casualmente e scoprire che vale molto, magari anche molto di più del valore “standard” è un po’ il sogno di tutti, indifferentemente dalla nostra conoscenza verso il contesto numismatico che è quello che determina il valore storico/scientifico e spesso anche economico di una specifica emissione. Solitamente anche un profano è a conoscenza che i fattori che rendono una moneta più o meno interessante sono molteplici: in primis la rarità e l’importanza storica di un emissione ma anche le condizioni di conservazione spesso fanno la differenza.
Esiste poi il concetto di errore di conio, ossia una anomalia estetica non prevista durante la coniatura, che solitamente riguarda un numero limitato di monete, che presentano dei dettagli differenti rispetto a quelle coniate regolarmente. Spesso i collezionisti o i semplici appassionati “fanno caso” a piccole sbavature, segni o dettagli mancanti o presenti in maniera aggiuntiva sulle monete.
Questa moneta con errore di conio vale €169.950: FOTO
L’errore di conio quindi aumenta di molto la rarità di un pezzo, perchè in tutti i casi la produzione si accorge in maniera abbastanza rapida dell’errore e provvede in alcuni casi non solo a “correggerli” ma anche a distruggere oppure a non far circolare gli esemplari difettosi. Una moneta da 50 centesimi di euro che è stata venduta per l’importante cifra di €169.950 su un noto sito di aste infatti evidenzia che questa particolare moneta non presenta alcuna forma di incisione nel quadrante in alto a sinistra del verso descritto della moneta.
Tuttavia il mercato delle monete non è “determinato” da alcuna forma di autorità e questo permette formalmente a chiunque di mettere in vendita una moneta particolare ad un qualsiasi valore, anche molto alto, ma come accennato ciò che determina il valore di un’emissione oltre ai fattori riportati in alto, bisogna citare la “richiesta” del mercato. Se questa è bassa, una moneta pur essendo considerata errore di conio non avrà mai un valore così importante.