Non tutti sanno che se superi un certo limite col tuo conto in banca, scattano delle problematiche evitabili con maggiore attenzione, e un uso più consapevole del proprio denaro. Non si tratta di una sola questione: ne esistono almeno un paio che meritano la tua attenzione. Questo perché la gestione pienamente cosciente del proprio denaro, può darti maggiore sicurezza economico-finanziaria, che tranquillità nella vita quotidiana.
In questo articolo approfondiremo – in breve – due aspetti legati a due limiti nella presenza di denaro sul proprio conto corrente. Il primo fa scattare una antipatica imposta, mentre il secondo mette a rischio il tuo denaro in caso di grande crisi economica che colpisca il tuo istituto. Ecco di cosa stiamo parlando.
Conto in banca: ecco cosa succede se superi i 5mila euro
Quando si superano i 5mila euro di giacenza media sul proprio conto corrente, o su altri metodi di risparmio affini, in Italia scatta l’imposta di bollo. La giacenza media è indicata dalla media di denaro presente per il periodo di imposizione (un anno, in genere) sul proprio conto: questo significa che se avete tenuto 10mila euro per 11 mesi, e poi ne togliete 6mila al momento dello scatto dell’imposta, quest’ultima scatterà ugualmente.
L’imposta di bollo è una tassa “fissa” di 34.20€ per le persone fisiche e 100€ per società, imprese e soggetti diversamente registrati. Se uno stesso soggetto ha intestati più conti corrente, paga un’imposta di bollo per ciascun conto che supera la giacenza media di 5mila euro. Per evitare l’imposta, è necessario tenere il proprio saldo al di sotto di questa soglia, magari differenziando il deposito su diversi metodi di risparmio, o impegnando il denaro in investimenti.
Sono esentati esclusivamente i titolari di conti correnti con esigenze finanziarie particolarmente limitate, come ad esempio i titolari di pensione minima sotto i 18mila euro annui, oppure coloro che hanno un ISEE valido sotto gli 8mila euro annui. Non si paga l’imposta di bollo sui conti correnti aperti dall’autorità giudiziaria per la tutela di determinati soggetti, come la sicurezza economica di un minore orfano, ad esempio.
Conto in banca: ecco cosa succede se superi i 100mila euro
Il deposito su un conto corrente di una somma superiore ai 100 mila euro viene ritenuto molto pericoloso dai risparmiatori e dagli investitori più attenti. Questo perché si tratta del limite oltre il quale il proprio denaro non è tutelato in caso di cadute finanziarie e fallimento della propria banca. Esiste una copertura assicurativa soltanto fino a quella cifra.
Questa copertura assicurativa è chiamata FITD, e cioè di Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Il fondo garantisce per i depositi bancari di un istituto in liquidazione coatta amministrativa, purché aderente allo stesso fondo, fino a 100.000 euro per depositante. Le cifre superiori a questo limite non sono garantite.
Per questo motivo serve fare due cose: assicurarsi che il proprio istituto bancario aderisca al FITD, ed eventualmente differenziare i depositi su più conti correnti, di istituti diversi e aderenti al Fondo, per non rischiare di perdere nulla di quanto lasciato in banca. Anche le carte prepagate sono considerate deposito ordinario, e sono quindi tutelate dal FITD, ma solo se hanno un IBAN associato.