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Quanto valgono le lire con la spiga? “Da non credere”

di Vincenzo Galletta

La storia della valuta italiana è ricca di esemplari di grande fama e diffusione, in particolar modo tutte le monete dell’epoca repubblicana, quindi tutte quelle coniate a partire dalla fine della seconda guerra mondiale hanno goduto di una grande caratterizzazione e diffusione. L’Italia del secondo dopoguerra infatti, anche in virtù di una nuova a rinnovata volontà di diversficare il nuovo corso della valuta, impiegata già da molto tempo. Come da tradizione le monete più comuni spesso recano raffigurazioni legate al contesto agrario, e le lire cone la spiga sono più di una. Ma quanto valgono?

Quanto valgono le lire con la spiga? “Da non credere”

Esistono due emissioni italiane, appartenente alla seconda metà del 20° secolo, che recano una spiga: la più famosa è sicuramente la 10 lire coniata dal 1951 al 2000, tra le monete più famose in senso generale della storia italiana. Coniata in Italma, una lega di alluminio estremamente diffusa ai tempi, la 10 lire Spiga evidenzia proprio due spighe presenti su uno dei lati, quello dominato anche dal valore nominale, mentre l’altra estremità è riconoscibile per la presenza di un aratro oltre all’anno di coniatura. Anche se è una moneta ancora facile da trovare, se in particolari condizioni un esemplare del 1954 può valere anche oltre 100 euro, se in perfetto stato.

10 lire

Dal 1946 al 1950 è stata coniata anche un’altra emissione con la Spiga, stavolta dal valore di 2 lire. Anche questa sviluppata nella medesima lega metallica, è sensibilmente più rara. La spiga in questo caso è singola, assieme al valore nominale, mentre l’altro lato è dominato dalla presenza di un contadino durante l’utilizzo di un aratro.

Se una moneta del 1949 può valere da 40 a 150 euro, a seconda delle condizioni, l’annata 1947 è stata molto più risicata in termini di tiratura: solo 12 mila monete di questo tipo coniate in questo specifico anno possono valere anche oltre 1000 euro se perfettamente conservate.

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