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Quanto valgono le 50 lire del 1958? La risposta lascia senza parole

di Vincenzo Galletta

Tra le tante monete da collezione, anche le 50 Lire del 1958 occupano un posto speciale. Si tratta di una moneta che viene generalmente considerata comune: queste 50 Lire infatti già portano su di sé l’incisione del Dio Vulcano che batte il martello su di un’incudine in cima ad un ceppo. Tuttavia alcune precise caratteristiche ne fanno una moneta rara e di valore.

La 50 Lire Vulcano ha una lunga storia che ha attraversato molti anni della nostra storia. La produzione venne iniziata nel 1954 e la moneta mantenne forma, incisione e peso identici fino al 1989. Poi nel 1990 vennero conservate solo materiale ed incisione, ma la moneta venne prodotta in diametro nettamente inferiore di circa un terzo. Questa variante non fu molto apprezzata e la sua produzione si fermò nel 1995, quando l’inflazione di fatto aveva già eliminato il “dispari” delle 50 lire dai prezzi. Poi la moneta venne ritirata insieme a tutte le altre tra il 2001 e il 2002, con l’arrivo dell’Euro.

Le 50 Lire del 1958: descrizione completa

La moneta è una di quelle maggiormente conosciute. Sul verso compare la figura del dio Vulcano, all’in piedi, vicino ad un ceppo marmoreo. Regge con il braccio destro un martello, in alto, che si appresta a battere su un pezzo di ferro tenuto con la mano sinistra, sopra un’incudine poggiata accanto al ceppo. Sempre sul verso sono riportati il valore nominale della moneta, il monogramma della zecca romana (R) e il millesimo di conio.

Sul dritto invece campeggia un profilo femminile di ispirazione classica, con una corona d’alloro, contornato dalla scritta Repubblica Italiana. In basso i nomi degli autori dell’incisione. La moneta è realizzata in acciaio inox, una delle poche non realizzate in Italma, la lega di metalli caratteristica delle lire. È larga 24.8 millimetri per 6.2 grammi di peso.

Ecco quanto valgono e perché

La 50 Lire del 1958, che per disegno e incisione non differisce dalle altre del tutto simili, è particolarmente rara perché ne vennero stampati meno di 1 milione di esemplari. Più precisamente ne vennero immessi in circolazione 825.000 pezzi.

Oggi una di queste monete in stato di conservazione Fior di Conio, e cioè senza alcun segno di usura, parte da un valore di circa 1400 Euro, viene venduta a circa 2000 quasi costantemente, e in alcuni casi può anche superare questo enorme valore.

Purtroppo si tratta di una di quelle che monete il cui valore scende clamorosamente se l’esemplare non è ben conservato. Una 50 Lire del 1958 in stato non ottimale può scendere di valore fino a 40 euro, mentre quelle rovinate hanno un valore residuale.

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