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libretto postale

Se hai questo libretto postale sei ricco sfondato: FOTO

di Vincenzo Galletta

Il concetto di risparmio nel nostro paese viene interpretato in modo non definito e “stabile” anche a causa del rapporto che la popolazione nostrana ha nei confronti del denaro. Seguendo un stereotipo non certamente positivo, gli italiani sono portati sopratutto a godersi la vita nell’immediato, preferendo una “gallina oggi che un uovo domani”, anche se personalità che fin dalla giovinezza hanno la capacità e la volontà non solo di “conservare” i propri soldi ma anche di saperli far “fruttare”. Il libretto postale è una delle forme di strumento finanziario, fortemente “avallato” dallo stato, che permette di avere a disposizione una sorta di forma di risparmio molto simile al tradizionale libretto bancario, ma con spese molto più ridotte.

Risparmio postale

Concepito addirittura nel 19° secolo, il libretto postale è come dice il nome uno strumento messo a disposizione dalle Poste, sotto forma di un libretto “light”. Simile ad un conto, essendo dotato di IBAN (è adatto alla ricezione di bonifici quindi anche pensione e stipendi), ma ha costi praticamente nulli in fatto di apertura, gestione e chiusura del libretto.

Rispetto ad altre forme di risparmio postale non è indicato se si vuole ottenere un profitto visto che gli interessi sono quasi nulli, ma garantisce comunque una certa sicurezza e stabilità perchè come tutte le forme di risparmio postale la stabilità è gestita dalla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e quindi dallo stato italiano.

Se hai questo libretto postale sei ricco sfondato

Possono rivelarsi estremamente interessanti anche per ottenere un guadagno, essendo così diffusi e utilizzati. Ogni anno Poste Italiane deve provvedere a dismettere una quantità importante di libretti postali, quelli che risultano inutilizzati per 10 anni. Se in questo lasso di tempo uno di questi libretti non risulta avere subito alcuna forma di movimentazione, l’utente viene ravvisato di una imminente chiusura (per quanto riguarda il 2022 i cosiddetti libretti dormienti sono stati chiusi lo scorso 21 giugno).

Se il titolare non provvede, la dismissione viene ultimata in maniera irrimediabile ma il denaro viene spostato presso un fondo CONSAP, dal quale è possibile comunque fare richiesta così da riottenere i nostri risparmi. Ecco la lista dei libretti dormienti.

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