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Come leggere la busta paga? Ecco la guida completa

di Vincenzo Galletta

Elemento fondamentale per l’ordinamento lavorativo italiano, nonchè “simbolo” del lavoro regolarizzato, la busta paga viene anche utilizzata per definire simbolicamente la situazione professionale nel nostro paese, notoriamente non esattamente priva di problemi e criticità di varia natura. Per questo, anche in ambito politico, sopratutto da questo punto di vista la busta paga viene “impugnata” ed utilizzata anche per fini “elettorali”, ma come va letta una busta paga?

Come leggere la busta paga? Ecco la guida completa

Con questo nome si definisce il documento che ha una funzione multipla in quanto serve per evidenziare l’ammontare dello stipendio, ma anche le varie informazioni anagrafiche da parte del datore di lavoro e del dipendente, ma anche quelle inerenti alla situazione previdenziale e contrattuale, oltre al “conteggio” dei giorni lavorativi e dell’indennità.

La busta paga è erogata dal datore di lavoro che ogni mese, ma come si legge?

La parte in alto, denominata testa intestazione evidenzia le informazioni principali, ossia i dati anagrafici del datore di lavoro (codice azienda, numero di posizione INAIL e numero di posizione INPS), il mese di riferimento e i dati del dipendente, ossia, numero di matricola aziendale, data di assunzione ed eventuale data di fine rapporto, tipo di CCNL, qualifica (funzione lavorativa), mansione, livello, retribuzione di fatto, scatti di anzianità, giorni ed ore effettivamente lavorate. Presenti anche informazioni come la paga base (chiamata anche minimo tabellare), determinata dal contratto collettivo in base alla categoria, alla qualifica del lavoratore e agli scatti di anzianità, e l’E.D.R. (Elemento Distinto della Retribuzione) che è una somma mensile di € 10,33 per tredici mensilità, che spetta a tutti i lavoratori indipendentemente dall’anzianità e dal ruolo (eccezion fatta per i dirigenti).

Poco più sotto viene evidenziata l’attività lavorativa e la cosiddetta indennità, ossia i giorni di lavoro ordinari, gli straordinari, i premi e l’indennità, ossia le ferie, i giorni di malattia, i gironi di assenza per infortunio, la maternità, ecc.

La parte in basso è dedicata al calcolo dei dati previdenziali e fiscali, quindi la quantità dei contributi versati sia dal lavoratore che dal datore di lavoro.

Presente anche il calcolo del TFR, Trattamento di Fine Rapporto, un importo che viene erogato in tutti i casi di cessazione del rapporto di lavoro, qualunque ne sia la causa che aumenta con il passare del tempo trascorso in azienda. Il dato è relativo al lordo annuo che è pari alla somma di tutte le mensilità lorde maturate diviso 13,5 e l’imponibile TFR che è pari alla somma di tutte le quote maturate anno per anno.

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