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Busta paga, controlla sempre ferie e permessi: ecco perché

di Vincenzo Galletta

Monitorare sempre ferie e permessi maturati in busta paga è molto importante. Le motivazioni alla base riguardano sia il dipendente che l’azienda o il datore di lavoro. Questo perché le ferie e i permessi hanno una sorta di “scadenza”: vanno infatti goduti entro un certo limite di tempo. E se da parte del lavoratore il diritto alle ferie non si estingue, da parte dell’azienda o del datore di lavoro il rischio è quello di incorrere in sanzioni.

Tra lavoratore pubblico e privato poi ci sono alcune differenze: le ferie maturate dal lavoratore pubblico infatti molto spesso vengono rinviate per esigenze di servizio anche oltre i termini previsti. Tuttavia è molto importante tenere il conto delle ferie per non incorrere in equivoci e problemi. Discorso a parte per quei lavori che prevedono la presenza della banca ore, e cioè la possibilità di godere di permessi di recupero per ore di straordinario accumulate e non pagate. In questa piccola guida vi diciamo perché e come controllare sempre ferie e permessi.

Ferie e permessi: perché controllarli?

Il termine per godere le ferie maturate è generalmente fissato al 30 Giugno dell’anno successivo a quello in cui andrebbero godute. Questo significa, ad esempio, che al 30 Giugno 2022 “scadevano” le ferie maturate nell’anno di lavoro 2020. Controllare periodicamente le ferie maturate consente al lavoratore di rendersi conto di quando, e per quanti giorni potrà andare in ferie. In ogni caso, qualora non godesse delle ferie entro il termine previsto, il lavoratore non perderà diritto ad usufruirne. Potrà farlo appena possibile.

Diversamente le aziende rischiano di dover far fronte a oneri contributivi e a sanzioni, nel caso in cui non abbiano concesso ai dipendenti tutte le ferie maturate due anni prima. Esistono infatti oneri contributivi sulle ferie non concesse, che vanno espletati entro il 22 agosto, e poi ci sono sanzioni da considerare, con importi che possono andare da 120 a 5.400 euro.

A differenza di quanto succede con le ferie, per i permessi esiste la possibilità che essi vengano monetizzati anche in costanza di rapporto. Ricordiamo che tra i permessi rientrano i così detti ROL (riduzione orario di lavoro) e quelli per le festività soppresse. Anche per questi permessi esiste un obbligo di fruizione entro l’anno di maturazione, o comunque entro il 30 giugno successivo.
In caso di mancato godimento, è necessario rifarsi al CCNL di riferimento per comprendere cosa accade.

Dove sono ferie e permessi in busta paga?

Le ferie e permessi maturati si trovano nella parta bassa della busta paga. Entrambi possono essere indicati in giorni o in ore. Generalmente un lavoratore dipendente matura quattro settimane di ferie ogni anno di lavoro, anche se a seconda dei turni, degli orari e dell’anzianità questi giorni possono variare da 26 a 32. I permessi invece maturano in base alle misure determinate dal CCNL di riferimento applicato al lavoratore dall’azienda.

Sia le ferie che i permessi hanno caselle che esplicitano il conteggio della maturazione. In particolare le caselle indicano: ferie e permessi non goduti nell’anno precedente; giorni e ore maturate nell’anno in corso fino al mese corrispondente alla busta paga; ferie e permessi già goduti nell’anno in corso e, infine, il residuo o saldo, e cioè quanti giorni o ore rimangono da godere a partire dal mese riportato nella busta paga. Se avete un conto ferie espresso in ore e volete trasformarlo in giorni, potete effettuare la seguente operazione: serve dividere il totale delle delle ore per l’orario medio giornaliero svolto.

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