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Hai un terreno abbandonato? Hai le carte in regola per arricchirti

di Vincenzo Galletta

Hai un terreno abbandonato? Potrebbe essere molto più di quanto credi! Avere oggi un terreno abbandonato è infatti una risorsa. E sono tantissime le persone che cercano dei terreni per dare vita alle proprie attività e costruire uno stile di vita maggiormente sostenibile. Se hai un terreno non abbatterti! Potrebbe essere la tua rendita perpetua.

Prima di passare all’ipotesi della vendita, che sicuramente ti avrà sfiorato qualche volta, devi necessariamente prendere in considerazione la possibilità di mettere a frutto il terreno. Se stai cercando qualche idea per capire come muoverti col tuo terreno abbandonato, forse sei nel posto giusto.

Terreno abbandonato: le caratteristiche

La prima cosa da valutare rispetto ad un terreno abbandonato sono le sue caratteristiche. Partiamo dalla sua collocazione: un terreno abbandonato inglobato in uno spazio cittadino ha sicuramente possibilità diverse da quelle di un terreno agricolo in piena campagna. Ne segue una valutazione sull’accesso alle risorse: acqua, elettricità e gas in prossimità o già allacciate possono cambiare davvero il destino della tua proprietà.

Infine devi conoscerne l’edificabilità: poter o non poter mettere delle strutture ex novo sul terreno ti farà sicuramente capire il tipo di investimento e di struttura dalla quale puoi partire per lanciare la tua attività. Da non dimenticare l’accesso: il terreno è liberamente accessibile, sia dai pedoni che dai mezzi a motore? Da su di una strada privata o pubblica?

Come sfruttare un terreno abbandonato

Sfruttare un terreno abbandonato non è complicato. È bene tenere presente, in base alle caratteristiche del terreno, tre tipologie di sfruttamento cui puoi dar vita. E cioè uno sfruttamento agricolo, un allevamento oppure la creazione di un’attività ricreativa. Nel primo ambito rientrano sia le coltivazioni, come la possibilità di far partire un frutteto o un vigneto, sia la divisione in lotti per la creazione di orti urbani, sia la coltivazione di erbe officinali o di piante da spezie – come lo zafferano – ritenute particolarmente remunerative.

Per quanto riguarda le attività di allevamento, oggi quella ritenuta più fruttifera dal punto economico è l’allevamento delle lumache destinate alla ristorazione. Anche un’apicoltura può condurre ad una produzione di miele che avrà però bisogno di una buona rete di distribuzione. A metà tra l’allevamento e le attività ricreative c’è la costruzione di una fattoria didattica dedicata ai più piccoli.

Nell’ambito delle attività ricreative rientrano invece la costruzione di campetti di calcetto o di padel, ideali per un terreno al centro di una città. Diversamente in campagna, con un terreno edificabile dove magari già insistono uno o più ruderi, si può pensare ad un investimento più importante come un agroturismo.

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