Ti hanno avvisato che la moneta col gufo sul retro ha un valore inestimabile? Al di là di chi te lo abbia detto, immaginiamo si tratti della moneta da 1 Euro della Grecia. Negli ultimi tempi intorno a questa moneta sono partite delle speculazioni che non esitiamo a definire pazzesche. Si tratta di una moneta molto comune, che probabilmente tutti abbiamo avuto per le mani almeno una volta nella vita.
Com’è possibile che valga cifre esorbitanti? La moneta da 1 euro col Gufo viene venduta in tantissimi aste su Ebay per migliaia di euro, ma la sensazione è che quelli che vengono proposti come errori di conio, per la maggior parte di essi non lo siano. Proviamo a studiare meglio la moneta e a capire cosa sta succedendo.
Qual è la moneta col gufo sul retro?
Abbiamo già accennato al fatto che la moneta sia quella da 1 Euro emessa dalla Grecia, in modo abbastanza regolare dall’adesione del paese ellenico all’Eurozona. Il dritto della moneta è uguale a tutte le altre monete d’Europa di questo taglio, presenta il valore nominale e i confini dell’UE, cambiati nel 2007 per l’allargamento ad est. Il verso presenta invece una incisione particolarmente simbolica per la Grecia, e cioè il gufo di cui stiamo parlando.
Si tratta in realtà e per la precisione di una civetta, e ancor più specificamente quella tratta da una moneta da 4 Dracme dell’antica Atene. Accanto alla civetta si trova un ramoscello d’ulivo. Il tutto è racchiuso in un perimetro vagamente rotondo e sbilenco, che ricorda proprio la moneta antica. Accanto alla civetta c’è di nuovo il valore nominale, stavolta in caratteri greci moderni (1 EYPO). La moneta è stata prodotta in grandi numeri da due zecche diverse, quella greca e quella finlandese, e proprio questo ha dato vita ad una serie di equivoci.
La moneta da €1 col gufo: il valore
I due simboli che vengono presentati più spesso come errori di conio, sono in realtà i simboli delle zecche che hanno coniato quelle monete. Il primo, quello della Grecia, è un Anthemion, un fiore stilizzato che è il simbolo della zecca ateniese. Il secondo invece è una “S” posta nella stella a ore 6 del verso, quella inserita tra le due cifre del millesimo di conio. Essa indica la Finlandia, che diede una mano alla Grecia nella produzione delle monete all’arrivo dell’Euro nell’Ellade, nel 2002.
Entrambe le zecche hanno però prodotto più di 50 milioni di esemplari di queste monete a testa. Va da sé che non possano essere ritenute rare, e tantomeno uniche, in alcun modo. La moneta con il gufo sul retro in realtà non vale praticamente mai più del suo valore nominale, e quindi 1 Euro!
Le aste online sembrano più indirizzate ad approfittare della poca conoscenza, da parte degli appassionati, della storia e delle caratteristiche della moneta. Monitorando i siti specializzati, infatti, si scopre che soltanto la moneta da 1 Euro del 2011 della Grecia ha un valore di poco più elevato, intorno ai 4 Euro, per la sua tiratura limitata rispetto alle altre immesse in circolazione, e di circa 1 milione di pezzi.