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Bonus casa, ecco chi può richiedere €48.000: “pazzesco”

di Vincenzo Galletta

Il concetto di bonus applicato alla casa non è “cosa nuovissima” ma negli ultimi 5 anni la quantità di agevolazioni concepite per rimodulare, restaurare, e riorganizzare gli immobili hanno iniziato a farsi sempre più frequenti, anche per contrastare le varie tipologie di crisi, come ad esempio quelle dettate dal Covid. Non a caso in corrispondenza della pandemia sono stati ideati i vari Superbonus 110 %, confermato dall’attuale esecutivo ma sottoposto a limitazioni, e altre forme “minori” come il Bonus Facciate. Una delle ultime tipologie di bonus applicate alla casa sviluppata dal governo attuale a pochi mesi prima della fine del 2022 permette di ottenere una detrazione fino a €48.000.

Bonus casa, ecco chi può richiedere €48.000: “pazzesco”

Chiamato anche Bonus casa 50 %, si tratta fondamentalmente di una forma di detrazione su particolari spese di ristrutturazione per lavori fino a 96.000 euro, in quanto il 50 % di questo importo massimo è 48.000 euro.

Questa detrazione, ottenibile fino al 31 dicembre 2024, può essere richiesta per ogni forma di lavoro di restauro, risanamento e manutenzione straordinaria di ogni singola unità immobiliare anche posti all’interno dei condomini o che siano palazzine unifamiliari.

Non si tratta di un bonus erogato fisicamente con una forma di rimborso diretto, ma può essere ottenuto tramite detrazione d’imposta (Irpef) da scontare in dieci anni, con dieci quote uguali, inserendo ogni spesa (che deve essere “dimostrata” attraverso la documentazione che attesti i lavori di ristrutturazione) nel modello 730 per la Dichiarazione dei Redditi, ma anche attraverso il credito d’imposta, permettendo così di utilizzare il meccanismo della cessione del credito e di ottenere lo sconto in fattura, vale a dire il bonus sotto forma di sconto del 50% sulla fattura emessa dall’impresa che ha effettuato gli interventi.

Il bonus casa 50 % è completamente compatibile con il confermato Bonus Mobili, ma va ricordato che quest’ulteriore forma di detrazione non può essere convertita come sconto in fattura e credito d’imposta, in quanto opera esclusivamente tramite detrazione IRPEF.

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