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Hai la moneta da 1 euro con il gufo? Ecco quanto vale oggi

di Vincenzo Galletta

La storia della moneta è incredibilmente lunga e tortuosa, ed è iniziata oramai diversi millenni fa: ha costituito qualcosa di incredibilmente important e permeabilmente parte della società di provenienza, al punto che l’arrivo dell’euro, che ha iniziato a sostituire le nostre precedenti valute (la lira, nel caso dell’Italia) è stata ovviamente percepita da molti come una forma di cambiamento eccessivamente aggressivo e radicale. La moneta è anche parte di noi, consiste nel denaro che è uno strumento che siamo abituati ad utilizzare ogni giorno.

Proprio la valuta comunitaria è divenuta ufficialmente “la moneta” a partire dal 2002 per l’Italia come per gran parte delle nazioni europee, e la grande varietà di emissioni ha fatto si che l’apparato collezionistico potesse identificare esemplari di livello come nel caso della moneta da 1 euro con il gufo.

Hai la moneta da 1 euro con il gufo? Ecco quanto vale oggi

Si tratta di un’emissione che non è cambiata molto dal 2002, neanche dopo il consueto restyling di qualche anno fa, che ha interessato la “faccia” delle monete da 1 e 2 euro nel lato condiviso tra tutte le nazioni europee, ossia quello con la cartina.

Il gufo, che in realtà è una civetta, rappresenta una figura che è parte integrante della mitologia greca, infatti questa emissione che è quella “ufficiale” della Grecia dal 2002 in avanti, e non è una raffigurazione originale in quanto è presente su un antica moneta greca dal valore di 4 dracme.

Nella mitologia classica la civetta è la fedele compagna di Atena, e simboleggia saggezza, abnegazione e tenacia ma anche  l’amore e l’armonia per la conoscenza. E’ presente sul secondo lato dell’emissione, mentre la composizione e la forma della moneta è come tutte le altre da 1 euro, di natura bimetallica e composta da due leghe distinte, nella partee esterna nichel-ottone (rame 75% – zinco 20% – nichel 5%) e parte interna rame-nichel (rame 75% – nichel 25%).

La civetta presente ha portato i collezionisti ad affezionarsi all’emissione, in particolare quella che presenta una “S” all’interno della stella in basso, poco sotto le zampe dell’animale. Per molti questoo è stato considerato un segno di rarità, ed in particolar modo nello scorso decennio, le valutazioni sono divenute molto elevate, anche se con il tempo sono ritornate “normali”.

In realtà la “S” non indica una rarità o un errore di conio, quanto piuttosto un paese, ossia la Finlandia, che in lingua originale si chiama Suomi. Ma perchè Finlandia? La nazione scandinava è stata incaricata di coniare le monete greche, oltre a quelle proprie, nell’anno 2002 a causa dell’indisponibilità del paese ellenico, ma si tratta per l’appunto di emissioni non rare e che quindi non valgono molto a meno che non siano presenti effettivamente errori di conio veri e propri.

La moneta con il gufo meno difficile da trovare è quella del 2015, in quanto in questo specifico anno meno 20 mila unità sono state coniate, e buona parte sono state dedicate ai kit divisionali, ossia quelli realizzati per i collezionisti.

Un esemplare di questo anno di questa moneta vale fino a 40 euro, ma deve trattarsi di una moneta mai circolata e senza alcun segno, anche minimo di usura.

€1 gufo

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