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Hai le 2 lire con l’ape? Ecco quanto può valere, incredibile

di Vincenzo Galletta

La Repubblica Italiana ha coniato due diverse monete da 2 Lire: quella ormai conosciuta com 2 Lire Spiga e quella chiamata 2 Lire Ape (o Ulivo). Oggi parleremo della moneta Ape.

Si tratta di una delle più utilizzate durante il vecchio conio e fu introdotta nel secolo precedente. Andiamo subito a scoprire tutti i particolari e tutto ciò di cui abbiamo bisogno sapere per poterla vendere o acquistare.

La moneta 2 lire con l’ape

Questa moneta fu coniata per la prima volta nel 1953, sostituendo la più vecchia moneta da 2 Lire Spiga. Fini’ di essere coniata nel 1959 per essere ripresa ancora una volta dal 1968, ma solo per i collezionisti e non per farla circolare. Dal 1980 fino al 2001 compreso, troviamo  una moneta coniata per ciascun anno, ma ancora un volta, si tratta di monete dedicate ai collezionisti.

Il materiale utilizzato per coniare la moneta da due lire Ape si chiama ITALMA.  Ha un diametro di 18,3 mm e pesa solo 0,8 grammi. Il suo contorno è rigato. Si sa poco di questa moneta, tanto da non avere neanche l’esatto numero di pezzi coniati.

Come riconoscere la moneta 2 lire con l’ape

Il dritto della moneta in questione presenta nel centro, in grande, un’Ape. Intorno al bordo è presente la scritta Repubblica Italiana. Sotto l’Ape troviamo la scritta Romagnoli che è la firma del modellista di questa moneta.

Nel rovescio della moneta è rappresentata il Ramo d’Ulivo, e alla sua sinistra è presente il numero 2, ovvero il valore nominale della moneta. In basso, nella zona centrale, si trova l’anno di coniazione della moneta, e a destra una piccola lettera R che sta a identificare la Zecca di Roma.

Quanto vale la moneta 2 lire con l’ape e l’ulivo

Come per qualsiasi altra moneta o oggetto di valore, quello della moneta da 2 lire con l’ape varia in base allo stato di conservazione ed all’anno di coniazione.

Lo stato di conservazione è uno dei primi fattori da considerare. Una moneta che è conservata in ottimo stato è sicuramente più bella rispetto ad una rovinata o graffiata. Di conseguenza vale molto di più. Lo stato di conservazione che molti professionisti e collezionisti cercano è quella Fior di Conio (Fdc), ovvero quel tipo di moneta o banconota che è stata a malapena utilizzata e che non presenta imperfezioni.

Per quando riguarda l’anno di coniazione, questo fattore è importante in quanto ci possono essere annate in cui è stata rilasciata la moneta con un errore o ben pochi esemplari. Nel caso della moneta ape, vale molto quella emessa nel 1958. Durante quell’anno ne sono stati coniati solo 125mila pezzi.

La 2 Lire Ape e Ulivo del 1958, che è l’unica moneta di questo tipo classificata come moneta rara, in Fior di Conio, può valere fino a 500€.

Altre monete, come quelle del 1956, possono arrivare a valere, sempre in Fior di Conio, fino a 25€. Per gli altri anni invece il valore di ogni pezzo si aggira tra i 7€ e gli 8€, ma sempre solo se la moneta è in Fior di Conio.

Infine, le monete da 2 lire che erano state rilasciate per i collezionisti, oggi possono valere, in Fior di conio, fino ai 30 euro.

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