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Come non pagare il bollo auto: ecco cosa devi fare

di Sandra Di Garbo

In questo articolo analizzeremo il bollo auto cercando di capire in quali casi si può non pagare. Iniziamo però spiegando di cosa si tratta.

Il bollo auto è la tassa automobilistica gestita dalle Regioni e dalle Province Autonome di Bolzano e Trento; fanno eccezione, però, le Regioni del Friuli Venezia Giulia e la Sardegna per le quali questa tassa è gestita dall’Agenzia delle Entrate.

Sono tenuti al pagamento di questa tassa automobilistica tutti coloro che, alla scadenza del termine utile per il pagamento, risultano essere i proprietari del veicolo al pubblico registro automobilistico.

Nel caso in cui si stesse parlando di veicolo con contratto di leasing, di usufrutto o di acquisto con patto di riservato dominio, sono tenuti al pagamento del bollo auto coloro che, alla scadenza del termine utile per il pagamento, risultano utilizzatori, usufruttuari oppure acquirenti con il patto di riservato dominio di quel veicolo.

A partire dal 1 gennaio dell’anno 2020, in caso di veicolo con contratto di noleggio per un lungo termine e senza conducente, sono tenuti al pagamento del bollo tutti coloro che risultano essere gli utilizzatori del veicolo stesso.

Dopo aver capito, in termini specifichi, cos’è il bollo auto, vediamo come poter evitare di effettuare questo pagamento, qualora fosse possibile farlo.

Ebbene si, esiste intanto la possibilità di usufruire del dimezzamento della tassa automobilistica per tutti quei veicoli che hanno raggiunto o addirittura superato i 20 anni di età purché abbiano però un certificato che attesta che la propria auto sia appunto considerata come “un’auto d’epoca”.

Di cosa si tratta?

Possono usufruire del bellissimo sconto del 50% sul bollo non i possessori di auto che hanno compiuto 20 anni di immatricolazione ma esclusivamente i possessori dei veicoli ultraventennali per i quali è stato rilasciato un certificato di rilevanza storica e soprattutto collezionistica.

Come e dove si ottiene il certificato di rilevanza storica per il bollo auto

A rilasciare queste particolari tipologie di certificati sono cinque registri: l’ASI, Lo Storico Lancia, L’Italiano Fiat, L’Italiano Alfa Romeo e lo Storico FMI. Una volta che il proprietario dell’autoveicolo che possiede 20 o anche di più anni di vita, è riuscito ad ottenere la certificazione che attesta la sua storicità, questi è tenuto a far annotare l’effettiva iscrizione a questo registro storico sulla carta di circolazione. Soltanto dopo aver eseguito questi passaggi si potrà effettivamente usufruire della riduzione del 50% sul bollo.

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