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patologia che coinvolge le ghiandole sebacee delle palpebre –

di Redazione

Il calazio è una condizione oftalmologica che coinvolge le ghiandole sebacee delle palpebre, in particolare le ghiandole di Meibomio presenti nella parte interna delle palpebre superiori e inferiori. Questa patologia può manifestarsi sia unilateralmente che bilateralmente e tende a colpire più frequentemente gli adulti, anche se può verificarsi in persone di diverse fasce d’età. Il calazio, se trascurato, può portare a complicazioni oculari significative.

Il termine “calazio” deriva dal greco “khalazion,” che significa “piccola pietra,” in riferimento alla natura nodulare della patologia. Questa condizione è caratterizzata da un’infiammazione granulomatosa delle ghiandole di Meibomio, causata dall’occlusione del dotto ghiandolare e dall’accumulo di secrezioni sebacee. La ricerca scientifica ha fatto progressi significativi nella comprensione dei meccanismi sottostanti al calazio, evidenziando un’associazione con fattori immunologici e sviluppi nella biologia molecolare che stanno contribuendo a delineare in modo più preciso i processi patologici coinvolti.

Le cause del calazio possono essere intrinseche ed estrinseche. Tra le cause intrinseche vi è la predisposizione genetica, condizioni come l’acne rosacea e malattie croniche della pelle che aumentano il rischio di sviluppare la patologia. Le cause estrinseche includono l’igiene oculare inadeguata, l’utilizzo di trucco scadente, l’esposizione a fattori ambientali irritanti e le infezioni batteriche.

Esistono diverse varianti di calazio, tra cui il calazio acuto e il calazio cronico. Il primo si sviluppa rapidamente con sintomi come dolore e arrossamento, mentre il secondo evolve più lentamente con una consistenza più dura al tatto. Le statistiche indicano una maggiore incidenza del calazio tra i 30 e i 50 anni, con le forme croniche più comuni negli anziani e le forme acute più frequenti nei giovani.

I sintomi del calazio possono variare in intensità e gravità e includono gonfiore della palpebra, arrossamento, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, lacrimazione e fotofobia. Nei casi avanzati, il calazio può causare deformità della palpebra e, in casi rari, compromettere la visione. La diagnosi del calazio coinvolge esami clinici della palpebra e dell’occhio, anamnesi dettagliata e, in alcuni casi, esami colturali per identificare eventuali infezioni batteriche.

Il trattamento del calazio può prevedere l’applicazione di compressi calde, antibiotici in caso di infezioni batteriche e, nei casi più persistenti, interventi chirurgici per drenare il calazio. La prevenzione della patologia è fondamentale e può includere una corretta igiene oculare, l’utilizzo di cosmetici di qualità e la protezione dagli agenti ambientali irritanti. La consulenza psicologica può essere utile per affrontare lo stress e il disagio estetico associati al calazio.

Alcuni rimedi naturali che possono essere utili includono l’applicazione di olio di ricino, l’uso di infusi di camomilla o tè verde e integratori di omega-3 per favorire la salute delle ghiandole sebacee. In conclusione, il calazio richiede cure tempestive e un approccio completo che includa terapie mediche, igiene oculare e strategie preventive per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
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