Nel passato, ricevere una telefonata era considerato un piccolo miracolo, mentre oggi siamo disturbati dalle chiamate SPAM. Il gettone telefonico, come il modello TIMO degli anni ’20 e ’30, rappresentava uno dei primi tentativi riusciti di fornire telefonate a utenze private. In Italia, i gettoni telefonici furono introdotti negli anni ’20 dalle prime aziende statali di comunicazioni. La Stipel, attiva nelle regioni Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, concepì i primi gettoni nel 1927, seguita dalla TIMO nel 1928. I gettoni TIMO, riconoscibili per il logo romboidale, furono progressivamente modificati e assorbiti nel servizio telefonico nazionale SIP dopo il secondo dopoguerra.
I gettoni telefonici TIMO degli anni ’30 sono oggetti di valore, con esemplari rari che possono valere tra i 150 e i 300 euro se conservati come nuovi. I materiali utilizzati, come la lega metallica nichelata o il zamak a base di zinco, influenzano il valore dell’oggetto. Dettagli particolari, come errori di stampa o caratteristiche uniche, possono aumentare significativamente il valore del gettone. È importante valutare lo stato di conservazione e altri dettagli per determinare il valore effettivo di un esemplare.
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