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Se hai la moneta di Vittorio Emanuele III sei ricco: leggi subito quanto vale

di Cinzia Arienzo

Siamo abituati a pensare alla lira come alla moneta storica italiana, iniziata con l’annuncio dell’unità d’Italia e terminata con l’arrivo dell’euro. La moneta è nata molto prima della nascita del Regno d’Italia nel 1861.

Il primo sovrano del nostro paese fu l’ultimo re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, il cui volto apparve su numerose questioni monetarie in questo periodo.

Nel mondo delle monete rare, importante è la moneta di Vittorio Emanuele III. In questo particolare periodo storico furono coniate diverse monete da 10 lire, che oggi hanno un valore molto diverso.

Inoltre dal 1910 al 1912 fu coniata la moneta da 10 Lire Aratrice, simbolo dell’agricoltura italiana dell’epoca.

Si tratta di una moneta davvero rara e molto importante per il suo attuale valore di quotazione: un unico esemplare coniato nel 1912 vale circa 9.000 euro.

Per quanto riguarda la moneta di Vittorio Emanuele III sul fronte troviamo il simbolo del re con molti nomi intorno, mentre sul retro è lo stemma del crociato e dell’incoronazione con il colletto dell’Annunciazione e due rami di alloro.

Ebbene: secondo il sito specializzato moneterare.net, un esemplare del genere del 1861 potrebbe arrivare anche a 90.000 euro, se ben conservato. Il motivo è semplice: con una tiratura di sole 4.910 copie, sono a malapena disponibili. E quando capita che a qualcuno accada qualcosa di grosso, il collezionista di turno vorrà immediatamente approfittarne. Ecco perché trovare una moneta del genere a casa, ereditata da un nonno o da un altro parente, potrebbe cambiarti la vita.

Vittorio Emanuele sulla vecchia lira

Un esempio è la moneta da 1 lira, usata nei decenni del XIX secolo. Queste monete furono coniate dai suddetti regni e poi dal regno d’Italia, e in molti casi furono emissioni di grande pregio.

Si tratta di una moneta d’argento da 1 Lira realizzata tra il 1850 e il 1860 dai Regni di Torino, Genova e Milano. Da un lato spicca lo stemma sabaudo, dall’altro la sagoma del monarca.

Il valore di queste monete può essere molto alto: monete da 3000 a 6000 euro dal 1850 al 1859, ma solo in condizioni Fior di Conio (condizioni peggiori portano ad una grossa perdita di valore).

Dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia fu coniata un’altra moneta da 1 lira, sempre con il volto di Vittorio Emanuele II realizzata tra il 1861 e il 1867.

Simile alla precedente, spiccano le sigle F/M/N/T, che definiscono le città di provenienza della moneta, Firenze, Milano, Napoli e Torino.

I “più facili” da trovare sono quelli del 1863 a Milano, che variano in valore da 5 a 300 euro, a seconda delle situazioni. Ancora più rari sono quelli del 1861 a Torino che valgono poche migliaia di euro, fino a 15.000 euro se a Fior di Conio, e tra 300 e 9.000 euro realizzati nel 1867, sempre a Torino.

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