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Bonifico, ecco in quali casi scatta il controllo del fisco: “attenzione”

di Vincenzo Galletta

Abbiamo già trattato più volte dell’importanza del concetto di “tracciatura” del denaro, che causa quella che viene definita un vera e propria transazione dal denaro liquido a quello digitale. Il primo infatti risulta essere un problema conosciuto per la “volatilità” di cui è famoso, ovviamente facendo riferimento alla difficoltà di tracciare e quindi dimostrare le transazioni che si effettuano con monete e banconote. Il bonifico, come qualsiasi altra forma di transazione che sfrutta un circuito telematico e non “fisico” invece è considerata la forma più sicura ed efficiente in senso assoluto, non a caso utilizzata anche per i “movimenti” di denaro più importanti e cospicui. La struttura telematica rende il bonifico uno degli strumenti favoriti per lo stato e per il fisco che può effettuare uno o più controlli a seguito di specifiche criticità.

Bonifico, ecco in quali casi scatta il controllo del fisco: “attenzione”

La motivazione che porta il bonifico ad essere il “Preferito” è proprio legata alla naturale capacità di tenere traccia di una transazione, e quindi di verificarne l’eventuale problematica. E’ bene specificare che ogni giorno il fisco riceve migliaia di segnalazioni in merito a transazioni sospette e “particolari” ma solo una piccolissima parte poi scaturiscono una richiesta di informazioni aggiuntive da parte dell’ente.

Le banche infatti sono tenute a elargire le informazioni legate ad ogni bonifico se ad esempio non risultano dichiarati legalmente in dichiarazione dei redditi e che quindi non sono considerati come una forma di entrata. In senso generale i controlli possono manifestarsi se molte somme non dichiarate risultano essere acquisite o inviate dal proprio conto attraverso un bonifico a cadenza regolare, ma esistono anche forme di transazioni che non sono soggette alla tassazione, come le vincite, gli importi di denaro ottenuti dalle vendite di beni così come le donazioni.

In senso ampio, è sempre meglio inserire nella causale la “motivazione” del bonifico così da ridurre al minimo il “sospetto” di eventuali irregolarità.

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