Il concetto stesso delle auto elettriche, a lungo una sorta di “miraggio” per la maggior parte della cittadinanza, divenuto qualcosa di molto più vicino rispetto al passato in un numero ridotto di anni, ha portato una nuova e ricca platea ad affacciarsi a questo contesto.
Auto elettriche: “Non ricaricare al 100%, ecco il perchè!”
In Italia, anche se in percentuali minori rispetto a buona parte del resto d’Europa, le diverse tipologie di auto che fanno uso di ricarica elettrica effettuabile attraverso la “colonnina” dislocata in determinate aree, oppure direttamente presso la propria abitazione sono tendenzialmente di due tipi, quella plug in e quella ibrida al 100 %. La prima non necessita di un motore a combustione interna ma può utilizzare una fonte di energia elettrica esterna, quindi ad esempio una presa di corrente, al contrario un’auto ibrida ha sempre bisogno del motore termico anche per ricaricare le batterie.
Chi sceglie un’auto che fa comunque uso delle batterie, deve fare i conti con la perdita di efficienza progressiva che aumenta in base al numero di ricariche effettuate ma anche da altri fattori.
Anche se sono molto diverse per applicazione rispetto a quelle degli smartphone, alcune “regole” consigli sono sovrapponibili. Nell’ottica di far “durare” più a lungo possibile le batterie dell’auto elettrica è meglio non caricarla al 100 %, mentre è decisamente più saggio portare le batterie al litio alla ricarica quando raggiunge il livello del 20 % e di scollegare la ricarica quando questa è arrivata all’80 %.
Ricaricarsi da 0 infatti è decisamente “faticoso” per questi oggetti in quanto ogni batteria risulta formata da due poli, le parti ricaricate che si trovano ai due opposti tendono a degradarsi più facilmente se sottoposte a ricariche continue.
Il consiglio quindi è di utilizzare la ricarica completa solo in vista di un viaggio particolarmente lungo, senza che questa diventi una regola, così da rallentare quanto più possibile il processo di usura.
