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Bonifici bancari, non superare mai questa cifra: ecco perché

di Cinzia Arienzo

Bonifici e assegni sono metodi di pagamento abbastanza diffusi: attenzione, non superare mai questa cifra nel 2022! Questo è il motivo e l’importo dell’importo del problema.

Bonifici e assegni sono i metodi di pagamento più utilizzati dagli italiani: questo perché sono completamente tracciabili e sicuri. Queste opzioni di pagamento sono una valida alternativa al pagamento di somme costose: infatti, dopo aver fissato dei limiti ai pagamenti in contanti, si rivelano davvero indispensabili. A tal proposito in molti si chiedono quale sia il limite per i pagamenti: fate molta attenzione, perché nel 2022 né un bonifico né un assegno possono superare un importo. Scopriamo insieme quanto è e come evitare di superarlo.

I bonifici bancari sono una delle prime forme di pagamento elettronico mai effettuate e, data la loro natura “tracciabile”, sono da decenni il sistema di trasferimento di denaro più sicuro, anche per persone molto importanti.

I bonifici bancari rappresentano la soluzione migliore e spesso più pratica per movimentare ingenti somme di denaro, e sono favoriti dalla tendenza dell’Europa a rinunciare al contante per il fattore “sicurezza”. Con la digitalizzazione che coinvolge da tempo anche i cittadini comuni, fare e ricevere bonifici non è più un problema, lo si può fare facilmente tramite qualsiasi banca o ufficio postale oltre che tramite un’app della banca stessa.

Generi

Anche i bonifici bancari hanno conosciuto una maggiore popolarità per un insieme sempre più diversificato di utenti, grazie alle specifiche tipologie di bonifici di cui abbiamo parlato di recente, che possono essere effettuati quasi tutti in pochi minuti e con tempi di elaborazione sempre più brevi. Trattandosi di bonifici in valuta totalmente retroattivi, imponibili, per i paesi dell’area SEPA, che comprende sostanzialmente la quasi totalità dei paesi europei: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, non ci sono limiti pratici relativi all’importo, Grecia , Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia, ad eccezione dei paesi non partecipanti dell’UE, come San Marino, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Principato di Monaco, Principato di Andorra e Città del Vaticano.

Bonifico bancario: “Attenzione, non superare mai questo importo!”

Quando si effettuano bonifici da conti italiani verso regioni non SEPA la situazione cambia notevolmente: una volta che l’importo supera i 12.500,00 euro, la Comunicazione Statistica Valutaria (CVS) deve essere completata contestualmente all’operazione. Se invece l’importo del bonifico da conto non SEPA a conto italiano supera Euro 15.000,00, è necessario sporgere denuncia all’Agenzia delle Entrate, che effettuerà le verifiche per verificare la regolarità dell’operazione.

Se non si presenta CVS o si segnala all’Agenzia delle Entrate, lo Stato può “bloccare” il trasferimento e in caso di violazione possono verificarsi sanzioni, pignoramenti e blocchi di conto corrente.

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