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Conto in banca, conto svuotato e ti danno la colpa: la nuova truffa

di Vincenzo Galletta

La digitalizzazione dei sistemi ha indubbiamente reso più semplici ed autonome un elevatissimo numero di operazioni: attraverso il proprio smartphone è infatti oramai consuetudine diffusa non solo effettuare una serie di operazioni un tempo più complesse (ordinare del cibo, acquistare online ad esempio) ma anche gestire i propri risparmi. Il Conto in banca, anche quello più tradizionale, può effettivamente risultare decisamente più accessibile per praticamente ogni tipologia di operazione. Questa “improvvisa” digitalizzazione tuttavia crea anche qualche problema come un nuovo pericolo truffa, sempre più diffuso e costante.

Phishing diffuso

Abbiamo più volte discusso delle potenzialità, purtroppo sempre decisamente efficaci del phishing, termine inglese che identifica una tipologia di truffa oggi tra le più diffuse. Il Phishing è sostanzialmente il raggiro telematico che opera attraverso una falsa comunicazione che “simula” una ufficiale da parte di una banca o da Poste Italiane. Solitamente questa presenta un testo “allarmista” dove vengono citati eventuali problemi sul conto, denaro da prelevare oppure una generica richiesta di dati. Nella maggior parte dei casi in Phishing ha l’aspetto di un messaggio SMS oppure una email che presenta al suo interno un link che rimanda ad una pagina “fasulla”, pronta ad accogliere i dati della vittima, così da essere “rubati”.

Conto in banca, conto svuotato e ti danno la colpa: la nuova truffa

Una nuova tipologia di truffa, una sorta di “evoluzione” del comune phishing è il vishing ossia una parola che acquisisce significato dai termini ‘voice’ e ‘phishing’. Sostanzialmente è il phishing ma applicato ad un contesto telefonico. In molti casi i truffatori  presentano una voce ed un linguaggio apparentemente professionale e forbito, così da convincere la vittima sull’autenticità del servizio che offrono. In genere si spacciano per impiegati di bancari, pronti a risolvere fantomatici problemi sul conto oppure “regalare” offerte incredibilmente vantaggiose, oppure dichiarano di essere impiegati dell’Agenzia delle Entrate, con il preciso scopo di acquisire fiducia.

Questi malintenzionati agiscono solitamente “guidando” le vittime telefonicamente attraverso uno specifico portale, che di fatto ha la funzionalità di “rubare i dati” esattamente come il tradizionale phishing. Chi “cade” in questa tipologia di truffa non sempre viene tutelato, sostanzialmente perchè oramai nessun istituto di credito opera in questa maniera, ossia telefonicamente parlando. Ecco perchè bisogna sempre diffidare da qualsiasi tentativo phishing e vishing.

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