L’influenza dell’oro sugli esseri umani continua ad essere decisamente importante ed “impattante”: fin dalla scoperta di questo metallo, considerato i più tenero e mallneabile in assoluto, le primissime civiltà hanno investito grandi quantitativi di risorse per trovare quanto più oro possibile, rendendo questo elemento chimico a lungo il “re dei metalli”. Anche se oggi ha sensibilmente “perso posizioni” nella scala dei metalli dal maggior valore e rarità, l’oro resta un elemento non solo importante ma fondamentale sia nell’ambito economico/commerciale ma anche in quello manifatturiero e “culturale”.
Metalli di “impatto”
In determinati contesti storici infatti si sono verificate le condizioni per la cosiddetta febbre dell’oro, ossia la ricerca spasmodica di questo metallo con la speranza di ottenere una vita facile dal punto di vista economico. Anche le più grandi spedizioni hanno avuto come “giustificazione” proprio la ricerca dell’oro, ad esempio quelle che hanno portato Cristoforo Colombo ad avventurarsi verso il continente americano, ma anche le “corse all’oro” in Alaska, ad esempio, avvenute nel 19° secolo, che hanno portato intere cittadine a mobilitarsi per ottenere un guadagno facile. L’oro infatti anche allo stato grezzo, pur essendo eccessivamente tenero e fragile per essere utilizzato risulta essere un’importante merce di scambio. Quando si fa riferimento all’oro usato si indica sopratutto, per quanto riguarda il nostro paese, la variante a 18 carati, detta anche 750, per via della quantità di oro puro espresso in millesimi. Si tratta della tipologia di lega d’oro più utilizzata per la creazione dei gioielli, e come tutte le altre gradazioni principali subisce gli inevitabili “sbalzi” di valore dal mercato in continua evoluzione
Oro usato è allerta: ecco a quanto potrebbe arrivare il valore
Prendendo ad esempio l’oro usato poc’anzi citato, il valore è corrispondente a quasi 40 euro al grammo, precisamente 39.29 euro. In questa prima metà di 2022 in valore è sensibilmente più alto a fronte di una richiesta maggiore rispetto allo scorso anno: nella seconda metà del 2022 la valutazione potrebbe superare i 45 euro al grammo.