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Ecco il valore della moneta di Vittorio Emanuele III: “pazzesco”

di Vincenzo Galletta

La monetazione di una nazione “dice molto” sulla storia della stessa: un esempio è costituito dalla lira, che prima di essere sostituita dall’euro ha avuto una “carriera” decisamente lunga e molto diversificata: gli ultimi due secoli infatti sono stati costellati da tantissimi cambiamenti sociali, politici ed economici. Se la lira per moltissimi è rappresentata da quella repubblicana, ossia quella utilizzata a partire dal secondo dopoguerra, in contesti storici precedenti le monete recavano nella quasi totalità dei casi il volto del regnante di turno. Infatti per quasi un secolo il nostro paese è stato un regno: uno dei più longevi sicuramente è stato Vittorio Emanuele III, in carica dal 1900 al 1946.

Ecco il valore della moneta di Vittorio Emanuele III: “pazzesco”

Il volto del sovrano che di fatto ha governato per quasi mezzo secolo sul paese, è stato ritratto su numerosissime monete del tempo, come da tradizione. Di seguito prenderemo in esame alcune emissioni particolarmente interessanti con il volto del sovrano in questione.

La prima è la moneta da 2 lire coniata durante il primo decennio dello scorso secolo, denominata Aquila Sabauda, per la raffigurazione di una vistosa aquila che reca al centro lo stemma di casa Savoia. Sull’altro lato è ovviamente presente il volto di profilo di Vittorio Emanuele III. L’emissione è coniata in argento 835/1000, un tempo relativamente diffusa ma oggi una vera rarità: il valore è molto variabile ed è determinato dalle condizioni di conservazione, quindi tra i 350 euro per una moneta in buono stato a oltre 2500 per una in Fior di Conio.

moneta vittorio emanuele III

Interessante anche l’emissione da 1 lira denominata Quadriga Briosa, coniata tra 1908 e il 1913. Altra emissione in  Argento 835, le più rare sono costituite da quelle coniate nel 1908 e 1909, che hanno un valore minimo di 20 euro fino a oltre 450 euro per una emissione in perfette condizioni. Quasi introvabile l’emissione del 1908 con la scritta Prova, coniata in un numero estremamente risicato di esemplari: vale diverse migliaia di euro.

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