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Trova questa moneta rarissima e sei ricco: ecco quale cercare

di Vincenzo Galletta

Da sempre le monete costituiscono oltre che uno strumento estremamente importante e diffuso nella loro principale funzione di denaro, anche un importante “reperto” storico, evidenziando dellee caratteristiche che hanno portato alla costituzione del concetto di numismatica, che è lo studio storico/scientifico di ogni forma di emissione monetaria. L’immensa varietà di monete, costituite dalle nazioni di tutto il mondo, è difficile da quantificare in maniera precisa il valore collezionistico di ogni emissione, che è sopratutto determinato dalla richiesta del mercato. Una moneta rara costituisce qualcosa di incredibilmente “attraente” per chiunque.

Ciclo di vita monetario

Il valore delle emissioni dal punto di vista collezionistico è rappresentato da un connubio tra rarità di un esemplare, le condizioni di conservazione dello stesso ma anche fattori storici e culturali. Un esempio a noi molto “vicino” è costituito dalla lira italiana, in uso fino a quando è stata sostituita dall’euro, nel 2002. Siamo a conoscenza sopratutto delle monete in uso nella seconda metà del secolo scorso, ma la lira ha iniziato il proprio “percorso” addirittura prima della proclamazione dell’Unità d’Italia.

Trova questa moneta rarissima e sei ricco: ecco quale cercare

Una emissione particolarmente rara ed interessante è rappresentata dalla 10 lire coniata per la prima volta nel 1912, completamente in oro, denominata Aratrice. Dopo alcuni esemplari di prova mai effettivamente emessi, datati 1910, due anni dopo sono stati coniati poco meno di 7 mila eseemplari di questa moneta, che acquisisce il proprio nome dalla figura dell’Aratrice presente sulla moneta, mentre l’altro lato è dominato dal profilo del re Vittorio Emanuele III in uniforme militare.

Una moneta del 1912 ha già una valutazione decisamente alta, che oscilla tra i 1500 euro e 9000 euro ma ancora più introvabili sono le emissioni del 1926 e 1927, coniate in poche decine di esemplari e per questo quasi introvabili: la valutazione per una moneta del 1926 può spingersi fino a 20 mila euro, mentre una del 1927 può “toccare” i 28 mila euro, data la rarità e l’importanza storica e collezionistica.

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