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Qual è il francobollo più raro in assoluto? Ecco la risposta

di Vincenzo Galletta

Siamo abituati a concepire le grandi rivoluzioni concettuali e culturali come degli importanti passi in avanti sotto tutti i punti di vista, e anche nell’ambito delle comunicazioni ci vengono in mente invenzioni come il telefono, internet, che hanno sviluppato numerosi fattori che oggi fanno parte del nostro immaginario comune. Anche questi “devono” qualcosa a strumenti ancora oggi utilizzati seppur molto più “semplici” come il francobollo, che dal momento della sua prima applicazione ha completamente rivoluzionato il concetto di posta raccomandata. L’utilizzo pratico del francobollo, oggetto di piccole dimensioni, solitamente costituito da carta e con una raffigurazione su uno dei lati per renderlo riconoscibile, ha di fatto reso molto più semplice l’aspetto economico della corrispondenza, avendo funzione di tassa pagata in anticipo dal mittente.

Non è un’invenzione eccessivamente “antica” in quanto concepita e messa a punto a metà del 19° secolo, e quasi istantaneamente tutte le nazioni hanno iniziato ad emettere le proprie emissioni. Oggi la ricerca di un francobollo raro continua ad essere un’attività condivisa da migliaia e migliaia di appassionati. Ma qual è ad oggi il francobollo più raro in assoluto?

Qual è il francobollo più raro in assoluto? Ecco la risposta

Il primato spetta indubbiamente ad un francobollo emesso dalla Guyana Britannica, dall’iniziale valore di un penny. Il British Guiana One-Cent Magenta risale al 1852 quando il British Guiana inizia a essere stampato in Inghilterra dalla Waterlow & Sons per essere utilizzato presso la colonia. Alcuni anni dopo tuttavia a causa di alcuni fattori la disponibilità di francobolli concepiti per essere utilizzati presso la Guyana britannica, quindi lo “stampatore” locale della colonia, la Royal Gazette, iniziò a stampare direttamente in loco i francobolli.

Della risicata produzione solo un esemplare di quello color magenta sopravvisse, e fu l’allora dodicenne Louis Vernon Vaughan lo scoprì per caso, curiosando tra le lettere di suo zio. Comprese l’unicità del pezzo, e decise di aggiungerlo alla propria collezione prima di essere venduto presso un altro collezionista, e così ha continuato a “viaggiare” dapprima nel Regno Unito, nel 1878 e poi anche nel resto del moondo, aumentando sempre di valore. Ad oggi il valore è compreso tra i 10 ed i 15 milioni di dollari.

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