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Bancomat, stop ufficiale ai prelievi: ecco cosa sta cambiando

di Vincenzo Galletta

Il contesto legato ai pagamenti elettronici è in profondo cambiamento, al punto che le abitudini di milioni di cittadini sono gradualmente condizionate dalle “indicazioni” sviluppate dalle autorità. Nello specifico, anche un’azione considerabile “normle”, come il prelievo di contante attraverso i numerosi sportelli bancari e postali è in profondo cambiamento, nell’ottica di favorire le transazioni telematiche al posto di quelle tradizionali con monete e banconote. I prelievi al Bancomat continueranno a essere effettuati ma diversi cambiamenti ci aspettano.

Bancomat, stop ufficiale ai prelievi: ecco cosa sta cambiando

Questi sono motivati proprio dai limiti sempre più stringenti che condizionano il denaro liquido, ossia monete e banconote, nella loro funzione principale che è quella di acquistare/vendere beni e servizi. Se ad esempio dobbiamo effettuare un versamento presso un conto bancario, non esistono limiti di importo, che invece sussistono quando bisogna pagare un servizio con i contanti: attualmente la “soglia” di pagamento effettuabile con il denaro liquido è di 2000 euro per singola transazione. Il denaro liquido viene infatti utilizzato anche per eludere i controlli fiscali e favorire il lavoro nero, a differenza delle transazioni telematiche (bancomat, carte, bonifici, ecc) che invece sono “di base” tracciabili.

Per questo motivo le banche stanno potenziando da diversi anni i servizi online e legati al contesto di home banking, riducendo al contempo il numero di filiali e ATM per i prelievi.

Meno ATM, significa anche costi minori per le banche a dispetto di quelle legate alle commissioni di prelievo. Se esiste il concetto di commissione interbancaria, ossia un importo aggiuntivo che viene pagato direttamente alla banca quando si effettua un prelievo da un istituto bancario che non è quello del titolare, questo potrebbe scomparire e venire sostituito da un’altra commissione, stavolta decisa dalle banche, ma che porterà i prelievi, con tutta probabilità, a subire un importo maggiore in fatto di prezzi di commissione.

A partire dal prossimo novembre infatti l’Antitrust deciderà in merito, ma la prospettiva di pagare fino a 1,50 euro per ogni prelievo non è così impossibile.

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