Nel corso degli anni il pensionamento è diventato sempre più un miraggio per tanti lavoratori, soprattutto per coloro che non sanno come calcolare la pensione.
Chi lavora, infatti, è stato penalizzato nel passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo, col rischio di vedersi un assegno dimezzato rispetto ai loro fortunati predecessori. Dall’altro la frammentazione del lavoro e le paghe sempre più basse stanno determinando numerosi dubbi sulla consistenza dell’importo della pensione futura. Ma come fare il calcolo della pensione per scoprire quando arriverà il meritato riposo?
Il sistema contributivo e il sistema retributivo
Fino al 1996 in Italia era in vigore il sistema retributivo. Da allora si è passati al sistema contributivo, per cui chi ha iniziato a lavorare dopo quella data avrà la pensione calcolata col sistema contributivo, mentre chi va in pensione ora ha un regime misto, restributivo e contributivo. Quali sono le differenze? Il sistema contributivo calcola l’assegno mensile sulla base dell’ammontare dei contributi effettivamente versati dal cittadino nell’arco della sua vita lavorativa. I contributi sono convertiti in rendita, in base all’età di pensionamento ed in rapporto alle aspettative di vita. Il regime pensionistico retributivo, invece, calcola l’assegno mensile sulla base della media delle ultime retribuzioni ottenute dal lavoratore.
Attuale sistema per calcolare la pensione
L’importo cui ammonta la propria pensione è dipendente da tantissimi fattori quali ad esempio il numero totale degli anni di contributi; gli anni di contribuzione versati prima del 1996 e dopo quella data; età di uscita dal lavoro; retribuzioni percepite durante la carriera. Attualmente è impossibile andare in pensione col sistema totalmente contributivo, dato che dal 1996 sono passati 25 anni e il sistema richiede almeno 38 anni di contributi. L’attuale metodo di calcolo della pensione, quindi, prevede un sistema misto; per chi ha più di 18 anni di versamenti prima del 1996 (cioè è entrato nel mondo del lavoro nel 1978) il diritto al calcolo retributivo vale per tutti gli anni di carriera fino al 31 dicembre 2011; mentre per i successivi anni si passa al calcolo contributivo.
Come calcolare la pensione su sistema misto
Il calcolo sul sistema misto è basato su due parti: quella retributiva e quella contributiva, da calcolare separatamente. Per il calcolo retributivo si deve fare una media delle retribuzioni percepite pari circa al 2% per ogni anno di carriera. Rispetto alla parte contributiva il lavoratore accantona, annualmente, una quota destinata ai contributi. Per i lavoratori dipendenti si mette da parte il 33% della Retribuzione Annua Lorda. Al montante contributivo, cioè alla somma accantonata, vanno applicati i coefficienti che cambiano in base all’età di uscita dal lavoro: più si è giovani all’accesso alla pensione, meno favorevoli all’assegno previdenziale sono questi coefficienti.
Il simulatore dell’Inps
Per effettuare un calcolo coerente del proprio assegno pensionistico, comunque, non bisogna perdersi d’animo: l’Inps, infatti, mette a disposizione di tutti un simulatore per calcolare la propria pensione e l’età pensionabile. Vi accede dal portale dell’Inps, tramite autenticazione con sistema Spid, Cie o CNS.