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Conto corrente, attenzione ai versamenti: l’errore da non fare mai

di Vincenzo Galletta

Se hai un conto corrente forse non sai che è molto importante che tu faccia attenzione ai versamenti per depositare i soldi nel tuo saldo. Non tutti sanno che è possibile anche fare degli errori che possono attirare l’attenzione dei controlli oppure compromettere il versamento stesso.

L’utilizzo del contante infatti è da anni limitato per contrastare il riciclaggio di denaro. La limitazione dei 1000 Euro per transazione è una delle più forti in questo senso. Anche evasione fiscale e lavoro nero sono due fenomeni che si intende arginare limitando l’uso del contante Andiamo a capire come e perché fare attenzione ai versamenti di denaro sul proprio conto corrente.

Ecco come versare contanti in banca senza rischi: “attenzione”

Il modo più sicuro che avete per versare contanti in banca senza incorrere in controlli e sanzioni è quello di effettuare versamenti inferiori a 1000 Euro. In genere è proprio l’impiegato bancario a consigliare questa modalità, perché per i versamenti di quota superiore occorre allegare una dichiarazione di provenienza con, possibilmente, documento che testimonia l’origine della somma.

Versamenti inferiori alla quota di 1000 Euro, ma frequenti, possono comunque indurre il sospetto nel fisco. Reiterare versamenti in contante, anche di quota minima, ma per un periodo prolungato, porterà comunque il Fisco a chiedersi della provenienza di quel denaro. In questi casi è necessario avere della documentazione che certifichi l’origine, in modo tale da poter dimostrare che si tratta di denaro non tassabile.

Sono infatti le rendite di ogni tipo “a nero” a determinare l’attenzione di chi controlla la fiscalità nel nostro paese. I controlli in genere scattano se emerge un versamento o più versamenti sproporzionati rispetto al reddito dichiarato e a quello regolarmente controllato dall’Agenzia delle entrate.

Versare contanti sul conto corrente: soggetti a rischio e operazioni non tassabili

L’attenzione del Fisco in questo periodo si concentra soprattutto su coloro che utilizzano benefici fiscali attraverso dichiarazioni autocertificate: ci riferiamo quindi ai percettori di reddito di cittadinanza o a benefici simili. Ci sono poi disoccupati senza reddito o chi percepisce redditi bassi e poi, ad esempio, versa una grossa somma all’improvviso e tutta insieme, senza un tracciabilità relativa ad un bonifico o ad un assegno.

È sempre necessario giustificare le operazioni con una prova scritta: per questo è fondamentale utilizzare bonifici, assegni o scritture private nelle quali indicare dati delle persone coinvolte nella transazione ed eventuale importo del denaro trasferito, con la motivazione.

Non sono invece tassabili le donazioni volontarie, le vincite delle scommesse e del gioco d’azzardo, gli importi di denaro ottenuti dietro la vendita di beni, i rimborsi spese e altre forme che sono esentate dalla tassazione. Per tutte le operazioni, incluse queste descritte, è bene allegare copia dell’origine del denaro (ad esempio della giocata vincente, ndr) e tenerne documentazione per 7 anni: è questo il periodo che il Fisco ha per verificare la correttezza del vostro versamento.

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