Siamo portati a pensare, in modo abbastanza generico, al concetto di moneta di valore associata ad una emissione antica, o comunque non così recente. In realtà la numismatica, ossia la scienza che si occupa della valutazione dal punto di vista storico delle emissioni monetarie, non fa particoalari distinzioni: anche una moneta recente, addirittura ancora in corso, può essere fonte di grandee interesse, se risulta essere particolarmente rara, storicamente rilevante o dotata di qualsiasi peculiarità. Anche la “comune ” emissione da 2 euro con il volto di Dante può essere assolutamente interessante. Vediamo perchè.
Quanto valgono i 2 euro di Dante del 2002? “Da non credere”
Ciò che condiziona il valore economico/collezionistico di una moneta, in senso generico, è sicuramente lo stato di conservazione, ma anche la rarità, spesso “causata” da emissioni a tiratura limitata oppure ad errori di conio, ossia emissioni che presentano dei difetti che contribuiscono a rendere una moneta nello specifico molto rara se non addirittura unica.
L’emissione italiana della moneta da 2 euro è fin dal principio un omaggio al “Sommo poeta”, Dante Alighieri, figura fondamentale non solo della letteratura ma in generale uno dei padri della lingua italiana. Il suo famoso profilo è stato scelto fin dal 2002 per “comparire” sulle monete. Come detto in apertura, anche una moneta recente può valere di più del valore nominale: un esemplare in perfette condizioni della tradizionale moneta da 2 euro del 2019 in particolare vale fino a 12 euro a causa di una tiratura meno “frequente”.
Nel 2015 il Poligrafico e zecca di stato ha coniato anche un’altra emissione da 2 euro, stavolta a titolo commemorativo, per celebrare i 750esimo della nascita del Sommo Poeta. Stavolta ad essere ritratto e la figura di Dante, mentre regge la Divina Commedia. La zecca ha messo a disposizione questa moneta in un blister comprendente due monete al prezzo di 18 euro, escluse spedizioni. Oggi la medesima confezione viene valutata almeno il doppio ed è destinata a “salire” come valutazione. La singola moneta vale al massimo 8 euro.