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libretto postale

Trova questo libretto postale e sei ricchissimo: ecco quale

di Vincenzo Galletta

La quasi totalità della popolazione “attiva” nel nostro paese necessita con sempre maggior frequenza di uno strumento adibito alla “conservazione” dei risparmi, e se vengono immediatamente in mente strumenti come il conto in banca, il nostro paese mette a disposizione diverse altre forme che pur condividendo alcune funzionalità con il conto risultano essere più vantaggiose dal punto di vista economico, essendo maggiormente compatibili con i bisogni dell’italiano “medio”. E’ il caso del libretto postale, una delle prime forme di “strumento di risparmio” messo a disposizione nel nostro paese che ancora oggi, al netto delle varie carte prepagate, carte conto e quant’altro, risulta essere particolarmente utilizzato.

Strumenti di risparmio

Tecnicamente parlando il libretto postale, così chiamato perchè messo a disposizione da Poste Italiane, pur essendo gestito dalla Cassa depositi e prestiti e garantito dallo stato italiano, non è troppo diverso da un libretto di risparmio tradizionale oppure da un buono fruttifero: sostanzialmente il funzionamento è il medesimo e tra le funzioni principali c’è ovviamente quella legata alla “conservazione” dei risparmi. Aggiungere denaro al proprio libretto è molto semplice, basta recarsi in un ufficio postale, ed essendo dotato di IBAN è adibito alla ricezione di bonifici e quindi anche di stipendio e pensione. Tra i vantaggi ci sono i costi praticamente nulli, infatti non esistono commissioni per le operazioni.

Trova questo libretto postale e sei ricchissimo: ecco quale

E’ possibile guadagnare da un libretto postale? La risposta è affermativa sostanzialmente perchè essendo così diffuso come strumento, molti libretti rimangono inutilizzati anche per molto tempo. Poste Italiane decide di estinguere tutti quelli inattivi, quindi non movimentati per un lasso di tempo minimo di 10 anni, se hanno un saldo minimo di 100 euro. Lo scorso 21 giugno, come ogni anno, Poste Italiane decide di dismettere tutti questi inutilizzati, chiamati “dormienti”, ma gli importi non vanno “persi”, ma spostati su un fondo CONSAP. I titolari possono infatti richiedere i “soldi indietro” attraverso una richiesta scritta alla stessa CONSAP. Tutti i libretti che sono stati considerati “dormienti” sono riscontrabili attraverso questo indirizzo.

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