Miguel Bosè, all’anagrafe Luis Miguel Luchino González Dominguín, famoso cantante, attore ed ex ballerino spagnolo conosciuto in tutto il mondo, è stato vittima di una violenta rapina nella sua casa in Messico messa a segno da un un commando armato che ha minacciato di morte lo stesso Bosè.
Miguel Bosè: come è accaduta la rapina
Il racconto drammatico è stato reso noto Gustavo Adolfo Infante, conduttore televisivo messicano, mentre il cantante non ha voluto rilasciare nessun commento sull’accaduto nemmeno attraverso i social.
I fatti sono avvenuti lo scorso venerdì, nella casa del cantante a Città del Messico. Secondo quanto emerso, Bosé si trovava in casa con il figlio Tadeo, 12 anni, quando d’un tratto si è ritrovato un’arma da fuoco puntata addosso. Chi l’ha aggredito lo ha poi rinchiuso assieme alla colf in una stanza.
Nel frattempo gli altri uomini della rapina hanno fatto razzia di gioielli, denaro e oggetti preziosi presenti nella dimora. I malviventi, però, non avrebbero rubato i quadri di valore.
Sempre secondo quanto svelato dai media messicani, il commando armato che ha fatto irruzione nella casa del cantante, era composto da otto malviventi.
Bosé, che si stava riprendendo dall’influenza, nel momento in cui è stata fatta irruzione in casa sua, stava sorseggiando del tè con il figlio. Per ora non si sa con precisione a quanto ammonta il valore del bottino trafugato.
Bosè e la battaglia legale per i figli
Il cantante che seppur in passato ha avuto storie d’amore con donne, ha poi rivelato con il tempo di essere omosessuale ed ha avuto una lunga storia d’amore lo scultore Nacho Palau terminata nel 2018.
I due insieme hanno avuto tramite maternità surrogata 4 figli: Diego, Tadeo e i gemelli Ivo e Telmo. Dopo una lunga battaglia legale le autorità hanno deciso che due dei ragazzi possono vivere in Messico assieme a Miguel Bosé, mentre gli altri due possono rimanere in Spagna con l’ex compagno Palau.