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Pagamenti con il POS, novità clamorosa: cosa succede

di Redazione

Ogni rivoluzione tecnologica è solitamente contraddistinta da diversi problemi di fondo, che condizionano almeno parzialmente i vantaggi di un’implementazione, sopratutto quando le dinamiche vanno a modificare abitudini piuttosto radicate: l’introduzione della moneta elettronica procede in maniera piuttosto sostenuta ma non senza intoppi, il principale risulta essere proprio un certo ostracismo da parte della popolazione, sopratutto quella più legata al contante.

Il passaggio alla moneta elettronica viene oramai sempre più incentivato anche dai rispettivi governi che si sono susseguiti negli ultimi anni: il Cashback di Stato e il più recente Bonus Bancomat ne sono una dimostrazione, ma anche il tetto massimo dei pagamenti con contanti da 1999,99 euro a 999,99. L’intenzione è quella di incentivare l’utilizzo di carte e bancomat per effettuare pagamenti e transazioni di qualsiasi tipo.

Pagamenti con il POS, novità clamorosa: cosa succede

Il Bonus Bancomat, reso disponibile dal governo Draghi, viene incontro agli esercenti, garantendo loro una sorta di esenzione con determinati vantaggi per munirsi di POS per i pagamenti e limitando al minimo le commissioni sulle transazioni ridotte. Dal 2022 è inoltre iniziata l’era dell’obbligo al POS, che di fatto ha portato un vero e proprio obbligo: a partire dal 1° gennaio 2022 risulta necessario munirsi di almeno solo circuito  di pagamento elettronico almeno una tipologia di carta di debito/credito.

Non sono previste tuttavia sanzioni vere e proprie, che saranno attivate a partire dal 2023: chiunque non si sarà adeguato tecnologicamente per tempo andrà incontro ad una sanzione minima di 30 euro, multa che sarà maggiorata del 4% del valore della transazione a carico degli esercenti o professionisti.

Tutto ciò è stato concepito in funzione anti evasione fiscale, un problema congenito delle economie moderne, che continua a sottrarre miliardi di euro ogni anno alle casse dello stato, ed è proprio il contante una delle principali “cause” di questo fenomeno che è presente in maniera ridotta ma è tutt’altro che debellato.

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