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Allerta sugli ATM Bitcoin: pazzesco, ecco cosa sta succedendo

di Vincenzo Galletta

Bitcoin è stata la prima vera criptovaluta di grande diffusione oltre ad essere stata una delle prime forme di valute digitali slegate dai sistemi economici tradizionali: il suo esordio ufficiale è datato 2009, poco più di 10 anni ma che dal punto di vista dei cambiamenti sembra un arco di tempo molto più vasto.

Nonostante Bitcoin risulti “sdoganata” a livello culturale, al punto da essere considerata la principale tra le crypto, sono molti i settori che ancora fanno una resistenza, basandosi sopratutto sulla volatilità di questa forma di valute, anche se la percezione di Bitcoin cambia da paese a paese.

Allerta sugli ATM Bitcoin: pazzesco, ecco cosa sta succedendo

Un esempio è dato l’ATM Bitcoin, ossia una forma di Sportello automatico apparentemente simile a quello utilizzato per prelevare contanti, anche se ovviamente l’ATM Bitcoin non eroga denaro liquido, essendo le criptovalute immateriali: questi strumenti infatti permettono di “scambiare” facilmente valute tradizionali in BTC e in altre tipologie di criptovalute, e in alcuni casi anche di vendere le stesse criptovalute.

Non così popolari nel nostro paese, mentre molto più diffusi in Spagna e Regno Unito, proprio in quest’ultima nazione il governo ha dichiarato questi particolari ATM illegali.

Attraverso un’indagine del Financial Conduct Authority (FCA) infatti non risultano conformi alle politiche antiriciclaggio del paese, non essendo dotati di license ufficiali per essere attive sul territorio. Secondo le prime informazioni, sarebbero poco meno di un centinaio gli ATM crypto presenti nel Regno Unito, e la richiesta di licenza richiesta da una delle società che si occupano di questi sportelli, Gidiplus, non è riuscita a fornire prove sulla propria affidabilità.

Attraverso un comunicato la FCA ha anche reso noto che provvederà alla dismissione completa dei servizi di questi strumenti, visto che i circuiti sulla quale operano non sarebbero conformi alle regolamentazioni locali, non permettendo un’eventuale tutela da parte dello stato in caso di truffe.

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