Negli ultimi anni, infatti, ci siamo abituati a vedere concessioni come bonus di sorta, che vengono decise dai dirigenti, “per natura”, soprattutto in situazioni di crisi. L’arrivo del Covid e la decisione di introdurre misure di aiuto a specifiche categorie di cittadini e lavoratori.
Anche se diversa, la crisi dei carburanti, a sua volta legata alla situazione contrastante tra Russia e Ucraina, ha portato a prezzi più elevati per molte risorse importanti. Questi incrementi si aggiungono a quelli già previsti per fine 2021.
La situazione in Ucraina ha turbato la bilancia commerciale, il che ha portato a un aumento dei prezzi del carburante poiché i paesi interessati sono importanti partner commerciali.
Bonus benzina: ecco chi può usarlo e come richiederlo
Tra le misure anti-prezzo adottate dall’esecutivo, il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha recentemente esemplificato che sotto la copertura dell’addizionale cumulato di gettito dell’imposta sul valore aggiunto, la più importante delle quali è la cosiddetta accisa mobile , dovrebbe essere operativo forse da qui a domani. Ma tra le altre misure del decreto anti-prezzo del governo, introdotto l’altro ieri, c’era il cosiddetto bonus carburante da 200 euro, che le imprese possono distribuire ai dipendenti per alleggerire l’onere del programma di spesa complessivo.
Insomma, un aiuto in più a beneficio delle famiglie lavoratrici già afflitte da mille altri fattori derivanti dall’aumento del costo dell’energia e dei beni di consumo.
Il bonus della benzina fa parte di una misura recentemente ordinata dai dirigenti di Draghi per aiutare la popolazione più dipendente dal carburante. Oltre alla riduzione temporanea dell’accisa disposta dal governo (la “tassa sul carburante”) sul “risparmio” pari a 25 centesimi per tutto il mese di aprile, i dipendenti delle aziende private potranno chiedere alla propria azienda/datore di lavoro di fornire sotto forma di buono del valore di 200 euro buoni del valore reale.
Questo bonus non è una novità in senso assoluto, in quanto è stato ordinato durante la pandemia, è stato confermato e “adattato” ai tempi attuali. Il ministro del Lavoro ha formalizzato uno stanziamento di 9,9 milioni di euro quest’anno e 900mila l’anno prossimo, destinati a tali bonus.
Il bonus è considerato esentasse e non è prevista alcuna soglia ISEE perché è una concessione fatta dal governo ad hoc per i lavoratori e “passa” attraverso il datore di lavoro. E’ bene precisare che quest’ultimo non è obbligato a fornire e il lavoratore deve farne richiesta direttamente al datore di lavoro.
Attraverso tale provvedimento, infatti, nel 2022 sarà possibile emettere buoni benzina esentasse fino a 200 euro, fino a un massimo di 200 euro per lavoratore, ai dipendenti attraverso “imprese private che vendono buoni benzina o titoli assimilabili per il acquisto gratuito di carburante ai dipendenti. La formazione del reddito non concorre”. In quanto tali, i meccanismi di questi benefici sono simili a quelli di altri bonus aziendali, che l’azienda può assegnare ai dipendenti senza essere considerati compensi e quindi non soggetti a tasse o contributi. Ciò significa che in effetti sarà uno sconto che si applica ai privati. imposta sul reddito. Quindi, per richiedere incentivi carburante, nessuna domanda o rispetto dei vincoli ISEE, basta fare domanda sotto forma di sconto al distributore, risparmiando in media almeno 15 centesimi di benzina alla pompa a partire da aprile e almeno fino a maggio 2022.